Benedetto XVI ha voluto presiedere personalmente – e’ la prima volta che questo avviene in una Gmg – il rito della Via Crucis nel centro storico di Madrid, gremito all’inverosimile (i presenti erano oltre 600 mila). Al centro della riflessione il “dolore innocente”: quello cioe’ di Gesu’ inchiodato alla nuda Croce, quello della Madre (di ogni madre) che piange il Figlio morto, quello, recita il testo delle meditazioni proposto dalle monache di clausura di Siviglia e accettato dal Papa,
“di tutti quanti soffrono senza colpa, delle vittime dei genocidi, delle violenze, delle violazioni e abusi sessuali, dei crimini contro i bambini e gli adulti”. Il percorso e’ partito da plaza di Cibeles e le 14 stazioni tradizionali sono rappresentate con i carri tipici utilizzati per la Settimana santa spagnola; sono immagini di alto valore artistico, che verranno portate dalle rispettive confraternite. Si tratta di “un’iniziativa straordinaria e audace. Questa cerimonia permette alle nostre immagini di proseguire la missione catechetica per cui furono create mostrando la passione di Gesu’ Cristo in maniera singolare”, ha sottolineato Enrique Guevara, membro del consiglio delle confraternite di Madrid in una dichiarazione riportata dal Servizio Informazione Religiosa. Notevoli, tra i carri utilizzati, la Cena del Signore della confraternita Nuestro Padre Jesus de Nazereno di Murcia, del XVIII secolo, che viene portata ogni venerdi’ santo da una squadra di 28 portantini o il famoso Cristo di Mena, della settimana santa di Malaga; il maggior numero dei carri provengono dalla settimana santa castigliana e andalusa. La “madruga’”, questo il nome spagnolo della processione, e’ stata preceduta dalla statua della Virgen de Regla, posta su un altare. La sosta ai suoi piedi costituisce in questa straordinaria “Via Crucis” una sorta di inedita quindicesima stazione.