“Potete contare su di me”. Questa la risposta di papa Francesco alle rappresentanti del movimento Nonne di Plaza de Mayo che al termine dell’udienza generale di oggi gli hanno chiesto aiuto nella ricerca, tramite gli archivi della Chiesa argentina e del Vaticano,

dei figli dei desaparecidos sottratti ai genitori durante la dittatura.

Le parole del Papa sono state riferite da Estela Carlotto, presidente dell’associazione ‘Nonne di Plaza de Mayo’, da lui incontrata al termine dell’udienza assieme a Buscarita Roa, parente di desaparecidos, Juan Cabandie, un ‘nieto’ sottratto ai genitori e cresciuto con una famiglia adottiva e suor Genevieve Jeanningros, che a causa della dittatura ha perso una zia. Carlotto, in un incontro con la stampo all’Ambasciata argentina presso la Santa Sede, si è detta “molto emozionata” per l’incontro con “l’argentino” Bergoglio che, ha raccontato, “si è svolto in maniera informale, al di là del protocollo, ci siamo tenuti a lungo le mani, il papa mi ha riconosciuto rievocando un nostro precedente incontro quando era cardinale”. “Dopo quella volta – ha proseguito – non c’é stato più nulla, allora eravamo rimaste un po’ male. Oggi invece ci ha incontrato, gli abbiamo consegnato una lettera con la nostra richiesta di aiuto ed ora abbiamo molta speranza perché ci ha dato la sua parola, la parola del Papa, ha detto: ‘Contate su di me, sono a disposizione'”. “Questo per noi – ha aggiunto l’attivista argentina – è sufficiente”. “E’ stata – ha anche commentato Carlotto – come una trasmissione di affetto, abbiamo sentito la Chiesa che noi chiediamo come cattolici”.

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