Mario Monti ha reso omaggio alle vittime dello tsunami che un anno fa sconvolse il Giappone in uno dei tempi scintoisti più noti del paese. Dopo l’arrivo a Kamakura, localita’ sul mare a una sessantina di chilometri da Tokyo, il presidente del Consiglio ha visitato i templi buddhisti di Kenchoji e quello di KotoKu-in, noto per il Daibutsu (grande buddha in giapponese) di bronzo alto circa 11,4 metri.
Si e’ poi recato nel santuario scintoista di Turugaoka Hachimangu, dedicato alla leggendaria figura dell’imperatore Ojin. In questo luogo sacro, il capo del governo italiano – accompagnato dalla moglie Elsa, dall’ambasciatore Vincenzo Petrone e dal professore Corrado Molteni, addetto culturale dell’ambasciata – ha prima visitato la struttura, guidato dal ‘priore’ shintoista, e poi ha deposto un ramoscello (Sakaki) di un albero sempre verde, sacro per la religione scinto, in onore delle vittime dello tsunami. Infine ha assistito a una danza, accompagnata dal suono del Koto, uno strumento simile ad un’arpa ma orizzontale. Durante la cerimonia si sono svolte due preghiere, una per il rafforzamento dell’amicizia fra Italia e Giappone, l’altra per la pace del mondo.