Il regno saudita mette al bando anche il solo contatto visivo tra uomo e donna in pubblico. E concede solo 30 giorni di tempo ai negozianti che impiegano personale di entrambi i sessi per erigere nei loro negozi dei muri divisori, alti almeno 1,60 centimetri, per proteggere commesse e clienti dagli sguardi maschili.
La nuova misura – diffusa dai media sauditi e rimbalzata su quelli internazionali – e’ contenuta in un memorandum sottoscritto dal capo della potente polizia religiosa, incaricato di controllare che venga rispettata la morale islamica, Abdel Latif Al-Sheiikh, e dal ministro del lavoro Adel Faqih. Con questo provvedimento l’ultraconservatrice Arabia saudita intende porre un freno all’incremento dei casi di molestie verificatisi nei centri commerciali da quando, due anni fa, un decreto del re Abdullah bin Abdelaziz sanci’ che le boutique di articoli femminili, come cosmetici e lingerie, dovevano diventare dominio esclusivo del gentil sesso. Da allora un’ondata di commesse – sia pure con il capo ed il corpo coperti come prevede la legge islamica – ha invaso i grandi magazzini. E cominciato a popolare i sogni proibiti di tanti uomini. Nel regno saudita le donne non possono guidare l’automobile ne’ andare dal medico senza permesso o viaggiare se non scortate da un ‘guardiano’ maschio, ne’ tanto meno aprire un conto bancario. Solo da quest’anno al gentil sesso saudita e’ stato permesso di partecipare al Consiglio consultivo della Shura. Sono 30 le donne che ne fanno parte, ma per partecipare alle riunioni devono usare ingressi separati da quelli dei colleghi maschi. Il regno saudita resta uno dei pochi Paesi al mondo dove e’ negato il diritto di voto alle donne.