Poche ore prima dell’elezione di Jorge Mario Bergoglio al soglio pontificio la diplomazia argentina in Italia fece arrivare ai cardinali che si apprestavano al Conclave un dossier che aveva l’obiettivo di screditare colui che sarebbe di li’ a poco diventato Papa Francesco. Lo riporta il quotidiano finanziario argentino El Cronista con una esclusiva siglata dal reporter Roman Lejtman, che ha avuto una “conferma” dell’esistenza del dossier da parte di fonti vaticane.
Le carte consegnate ai cardinali non contenevano nulla di nuovo bensi’ erano un “rifrittume” di quanto pubblicato dal giornalista Horacio Verbitsky sulla presunta connivenza di Bergoglio con la dittatura militare argentina, responsabile di aver incarcerato e torturato per sei mesi due gesuiti ai quali l’allora capo della Compagnia di Gesu’ revoco’ l’incarico di assistere i poveri nei quartieri poveri. “Alla santa Sede”, continua Lejtman, “assicurano che la falsa denuncia contro Bergoglio e’ stata messa a punto da un argentino legato storicamente al peronismo, poi elaborata da un parlamentare legato alle organizzazioni dei diritti umani e fatta filtrare in Vaticano da un cardinale ben a conoscenza della spaccatura tra Papa Francesco e la presidente Cristina Fernandez de Kirchner”. Ma ad avallarne l’importanza sono stati anche “i settori piu’ conservatori della Curia, che tengono d’occhio Bergoglio perche’ potrebbe indagare nella corruzione della Banca Vaticana e a espellere i prelati accusati di pedofilia”.