Quest’estate il chirurgo torinese Sergio Canavero volerà negli Stati Uniti per presentare il progetto che lo impegna da anni: il primo trapianto di testa. Ora che c’è un volontario, il russo Valeri Spiridonov, l’intervento è sempre più vicino alla sua realizzazione ma non mancano le voci contrarie.
Dopotutto, si tratterebbe della prima volta che un’operazione del genere è tentata dopo alcuni tentativi effettuati sulle scimmie circa 45 anni fa: tra le opinioni contrarie c’è anche quella del dottor Hunt Batjer, presidente dell’Association for Neurological Surgeons. In un’intervista a The Indipendent il medico americano ha usato parole molto dure: “Non mi sottoporrei mai a un intervento simile. Il trapianto di testa potrebbe essere peggio della morte”.
CHI È IL VOLONTARIO
Il volontario, un programmatore informatico di 30 anni originario di Vladimir, ha però un’opinione molto diversa. Affetto da una malattia degenerativa, l’atrofia muscolare spinale (o malattia di Werdnig-Hoffmann) che lo ha costretto sulla sedia a rotelle sin dall’età di un anno, impedendogli una vita normale dal punto di vista motorio, vede nell’intervento una speranza: “Bisogna capire che non ho molta scelta. Se non provo questa possibilità, il mio destino sarà molto triste. Ogni anno il mio stato peggiora”, ha spiegato. Infatti, dato il peggioramento progressivo della malattia non ci sono per ora possibilità di miglioramento o guarigione. Per questo motivo tenterebbe il tutto e per tutto sottoponendosi al trapianto e non sembra voler farsi convincere a desistere, come ha dichiarato al Daily Mail : “La mia decisione è definitiva e non ho intenzione di cambiare idea. Ho paura? Certo che sì. Ma non è solo molto spaventoso, è anche molto interessante”. Nel caso si procedesse, l’operazione, denominata dal dottor Sergio Canavero HEAVEN (acronimo di head anastomosis venture), costerà attorno ai 7.5 milioni di sterline e conterà un team di circa 150 persone.