Con la clamorosa decisione di dimettersi, Benedetto XVI ha colto di sorpresa la Chiesa cattolica e il mondo. Eppure, a ben vedere, Joseph Ratzinger è stato fin dall’inizio il Papa delle sorprese.

E’ quanto mette in evidenza il libro di Aldo Maria Valli “Benedetto XVI, Il Pontificato interrotto” (Mondadori, pp.376, euro 19,00). Come in un diario, nel libro si scorre la storia degli otto anni di pontificato di Ratzinger, a partire dall’aprile 2005 quando fu chiamato al “compito poco invidiabile” di successore di Papa Wojtyla. E lui, finora considerato l’inflessibile prefetto della congregazione per la dottrina della fede, si presentò timidamente come “un umile lavoratore nella vigna del Signore”. Anno dopo anno nel volume si ripercorrono tutte le sfide del Papa emerito, dalla lotta al relativismo al binomio mai contrapposto tra fede e ragione, fino al gesto, definito da molti rivoluzionario, di fare un passo indietro “per il bene della Chiesa”. Quello di Benedetto XVI, è stato un pontificato pieno di spine, di momenti difficili, di incomprensioni. Eclatante al proposito fu il caso – come ricorda il libro di Valli – della lectio magistralis di Ratisbona. “L’insegnamento di papa Benedetto, nei suoi vari aspetti, lo si può condividere o meno, ma nessuno può mettere in dubbio – scrive l’autore – che Joseph Ratzinger, dopo l’elezione al soglio di Pietro, sia stato in grado di seguire una sua agenda, senza lasciarsi imporre i temi dal sistema mediatico espressione della cultura predominante. Benedetto XVI ha seguito un suo percorso. Dove abbia portato la Chiesa attraverso questo cammino, dovrà dirlo la storia”.

 

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