Si e’ svegliato nove anni fa convinto di essere morto, e questo anche se respirava ancora. Per Graham, un uomo britannico di mezza eta’, in particolare era il suo cervello ad essere morto. A raccontare in prima persona la sua esperienza con la sindrome di Cotard, anche detta ‘sindrome del morto che cammina’ – perche’ chi ne viene colpito e’ convinto di essersi trasformato in uno zombie – e’ lo stesso paziente in un articolo su ‘New Scientist’, firmato insieme ai suoi medici.
Al centro della vicenda un disturbo psichiatrico molto raro, caratterizzato dalla credenza delirante di essere morti o di aver perso organi interni o parti del proprio corpo. L’insolito fenomeno e’ emerso dopo che Graham, affetto da una grave depressione, aveva tentato il suicidio buttando un apparecchio elettrico nella vasca da bagno. Otto mesi piu’ tardi, ha comunicato ai suoi medici che il suo cervello era morto. L’uomo aveva perso interesse per il fumo, aveva smesso di parlare e si rifiutava di mangiare “perche’ ero morto”, spiega. Solo attraverso mesi di terapia e trattamento e’ stato in grado di tornare a fare una vita quasi normale. La sindrome di Cotard e’ tra le malattie piu’ rare al mondo e si pensa riguardi solo poche centinaia di persone. Raccontando la sua storia, Graham descrive medici disorientati, e familiari disperati. “Ho perso l’olfatto e il senso del gusto. Era inutile nel mangiare perche’ ero morto”.