L’impatto che ha generato la Luna sarebbe avvenuto con una violenza superiore a quanto ritenuto finora, in uno scenario che avvalorerebbe la collisione interplanetaria come ipotesi principale per la formazione del nostro satellite naturale.

La maggior parte degli scienziati crede che un pianeta delle dimensioni di Marte si sia scontrato con la Terra circa 4,5 miliardi di anni fa: l’impatto lo avrebbe distrutto, con il suo nucleo che si e’ fuso e si e’ immerso nel nucleo della Terra, mentre del materiale piu’ leggero e’ stato lanciato in orbita e ha formato la Luna. Tuttavia, il rapporto fra gli isotopi di ossigeno trovati sulla Luna e’ identico a quello terrestre, il che fa supporre che Luna e Terra provengano da una stessa fonte, e non che il satellite sia frutto di una collisione planetaria. Ora, alcuni astronomi della Universita’ di Berna hanno sviluppato un’ipotesi alternativa di impatto che spiegherebbe questa stessa lettura degli isotopi di ossigeno. Gli scienziati hanno usato una simulazione al computer di 550mila particelle virtuali per esaminare le dinamiche di impatto con angoli, velocita’ e composizioni planetarie differenti. Nella ricerca comparsa su “Icarus” si legge che il pianeta che ha colpito la Terra avrebbe avuto una grandissima velocita’ e potrebbe aver riscaldato i frammenti fino a 10mila gradi. In questo scenario, si sarebbe potuto creare un misto di materiali fra quelli della Terra e quelli del pianeta impattante, che giustificherebbe la composizione isotopica della Luna. La grande velocita’, inoltre, avrebbe potuto avere come risultato l’accumulo dei detriti in un oggetto forse ancora fluttuante nel sistema solare. A detta degli studiosi, questa ipotesi e’ interessante perche’ ammette che il pianeta impattante potesse provenire da piu’ lontano rispetto a quanto supposto finora ma lo scenario descritto potrebbe non essere sufficiente a creare abbastanza calore da mescolare il materiale proveniente dalla Terra con quello del pianeta impattante.

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