In California una donna di origine vietnamita di 50 anni e’ stata condannata all’ergastolo con la possibilita’ di tornare libera dopo sette anni per aver evirato il marito da cui stava divorziando. Catherine Kieu ad aprile era stata giudicata colpevole di torture e lesioni aggravate da un tribunale della contea di Orange, nel sud del Golden State, per aver reciso con un coltello il pene dell’ex consorte.
Nel luglio 2011, dopo un litigio, la donna mise del sonnifero nella cena del coniuge, poi lo lego’ ai quattro angoli di un letto. Al suo risveglio, con un coltello gli recise il pene e lo getto’ in un macchinario per il trattamento dei rifiuti, distruggendolo. La sentenza prevede che la donna potra’ chiedere il rilascio su cauzione dopo sette anni di carcere. La difesa aveva sostenuto che Kieu era pentita del suo gesto e ne aveva chiesto l’assoluzione perche’ soffriva di disturbi mentali a causa degli abusi sessuali subiti da bambina e anche ad opera del marito. Agli agenti che la arrestarono, la donna disse: “Se lo e’ meritato”. Il caso era stato accostato a quello di Lorena Bobbitt, la donna che nel 1993 recise il pene del marito che accusava di abusare di lei. In quel caso la donna fu assolta per infermita’ mentale e il pene fu ritrovato e riattaccato alla vittima. L’ex marito di Kieu, identificato soltanto come il 60enne “Glen”, ha affermato che sperava in una sentenza piu’ severa ma ha dato atto al giudice di aver applicato quanto previsto dalla legge: “Posso essere felice ma c’e’ ancora molta strada da fare per esserlo del tutto”, ha dichiarato. La coppia si era sposata nel dicembre 2009 ma nel maggio 2011 il marito aveva chiesto il divorzio, ottenuto un mese dopo l’aggressione, nell’agosto 2011.