Sono centinaia gli stagisti che hanno fatto causa ai loro datori di lavoro per non aver ricevuto alcuna paga dopo estenuanti mesi in ufficio, molto spesso con esito positivo. Ma ora alcuni ex tirocinanti della Casa Bianca – riuniti nel gruppo di pressione Fair Pay Campaign – potrebbero essere pronti a far tremare direttamente il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, chiedendo che anche nel palazzo del potere americano tutti i lavoratori siano pagati, senza distinzioni.
Gli stagisti del presidente infatti si preparano a lanciare la loro campagna il prossimo due settembre, proprio in un giorno simbolico per gli Stati Uniti: il Labor Day, la festa americana del lavoro. Chiederanno a Obama di iniziare a pagare anche chi finora ha sempre lavorato gratis, per essere d’esempio a tutte le agenzie governative e alle altre società private statunitensi. Ogni estate al civico 1600 di Pennsylvania Avenue a Washington DC arriva un esercito di stagisti – tra i 20 e i 30.000 ragazzi – e come si legge sul sito della Casa Bianca nessuno viene pagato per il periodo di permanenza di tre mesi. Orario di lavoro? Dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, in tutto 45 ore a settimana. Fair Pay Campaign punta a usare come punto a suo favore quanto dichiarato da Obama a sostegno del salario minimo per i lavoratori dipendenti in tutto il Paese, che più volte aveva detto di voler alzare a nove dollari all’ora. “Non crediamo che la Casa Bianca possa battersi per il salario minimo e permetta che al suo interno ci siano impiegati che lavorano gratis”, ha detto a Cnn il leader del gruppo, Mikey Franklin. “Se vuoi arrivare in alto devi lavorare gratis ma questa non è la realtà per molte persone che non appartengono alle classi più agiate”, ha continuato Franklin. Il gruppo chiede una giusta retribuzione per quei ragazzi che ogni hanno “svolgono un lavoro indispensabile” all’interno della Casa Bianca. Ma all’interno del variegato mondo degli stagisti c’è anche chi sta molto meglio. Alcuni mesi fa aveva fatto discutere la pubblicazione degli stipendi di alcuni intern di Google: arrivavano alla cifra record di 6.800 dollari al mese. La campagna Fair Pay non chiede una cifra così alta, ma punta a sensibilizzare i cittadini americani sul fatto che tutti i discorsi di Obama sulla classe media e sul salario garantito risulterebbero vuoti se il presidente continuasse a non pagare i suoi intern, come si dice in America. Intanto la petizione di Fair Pay Campaign ha superato le 8.500 firme delle 10.000 che deve raccogliere per poter essere presentata alla Casa Bianca. E il giorno della verità per Obama è sempre più vicino.