NAPOLI – Un male nascosto, silenzioso, troppo spesso ignorato. Eppure gli effetti possono essere tanto devastanti da paragonarli, secondo la medicina, a quelli delle patologie oncologiche. Si tratta delle malattie ai reni di cui ne soffre, spesso senza saperlo, il 10% della popolazione italiana.
Un esercito di 5 milioni di persone, 750.000 solo in Campania, il cui destino, nella migliore delle ipotesi, è la dialisi. Sono 50.000 le persone che attualmente sono in trattamento e 9.000 i nuovi casi all’anno. “Pazienti che comunque possono considerarsi fortunati” dice il presidente eletto della Società italiana nefrologia (Sin), Giovambattista Capasso intervenuto, oggi a Napoli, alla presentazione della Giornata mondiale del rene che si terrà giovedì prossimo in tutta Italia. Per molti infatti il destino é molto meno clemente. Per i pazienti con patologie cardiovascolari, ipertesi, diabetici o per gli obesi, con il colesterolo alto, per i fumatori o per quelli che in generale conducono uno stile di vita sbagliato. Da lì si innesca un circolo vizioso: le patologie renali infatti sono spesso causate da questi fattori di rischio e poi, una volta associati a questi, diventano causa di un’elevata percentuale di decessi. Per questo è fondamentale la prevenzione e la cura precoce delle patologie nefrologiche con il sostegno di specialisti del settore. Giovedì, grazie alla Sin, alla Società italiana di nefrologia, alla Fondazione italiana rene, in collaborazione con la Croce rossa italiana e l’International society of nephrology, sarà possibile misurare gratuitamente la pressione arteriosa e fare l’esame delle urine nei centri nefrologici e nelle piazze delle maggiori città. In Campania si faranno a Napoli, Arzano, Benevento, Salerno, Caserta, Sorrento, San Nicola la strada e Teano. “La giornata – dice il vice presidente Fir, Vittorio Andreucci – prevede numerose iniziative su tutto il territorio per sensibilizzare i cittadini a sottoporsi a una visita di controllo che può salvare la vita. Inoltre – aggiunge Andreucci – un paziente dializzato costa al sistema sanitario 50.000 euro all’anno a fronte di un trapiantato che ne costa 15.000”. “La diagnosi precoce delle patologie renali è fondamentale – dice Capasso – i reni si ammalano senza procurare disturbi, quando si avvertono i sintomi la loro funzione è ormai ridotta del 90%, quindi spesso è troppo tardi per curarli ed è necessario sottoporsi alla dialisi”. Quello che un tempo era infatti l’obiettivo massimo oggi rappresenta invece una sconfitta. Negli ultimi quarant’anni la ricerca ha fatto passi enormi e proprio la nefrologia è il primo settore per produzione scientifica. “Se la diagnosi viene fatta precocemente – dice Capasso – e se il paziente viene affidato alle cure di specialisti in nefrologia è ampiamente dimostrato che il suo ingresso in dialisi risulta notevolmente ritardato”. Spazio anche alla formazione e, in occasione della Giornata mondiale del rene, sarà presentano anche il progetto per i giovani medici italiani con cui vengono offerte opportunità pratiche e di inserimento nella comunità scientifica internazionale. “Centoventi giovani medici italiani specializzandi in Nefrologia – spiega Rosanna Coppo, presidente Sin – beneficiano a partire dal 2011 di un programma biennale di aggiornamento e formazione specifica”