NAPOLI – Sono in netto aumento le malattie respiratorie come asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) ed enfisema. Negli ultimi anni, a causa di cambiamenti climatici, smog e cattivi stili di vita, sono salite a 3 milioni le persone che in Italia soffrono d’asma, oltre il 10% di questi sono bambini.
E 3 milioni sono anche le persone che soffrono di Bpco, una malattia che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) indica come terza causa di morte nel pianeta entro il 2015. Delle principali malattie respiratorie e dei metodi per contrastarle si parlerà nel convegno in programma domani e dopodomani a Napoli, organizzato dalla divisione Malattie respiratorie e allergiche dell’ospedale Cardarelli e coordinato dal direttore del dipartimento, Gennaro D’Amato. “C’é un allarme su queste patologie – spiega D’Amato – sono in netto e costante aumento”. A favorirne l’insorgenza e l’aggravarsi, spiega D’Amato, sono una serie di fattori: gli inquinanti dell’atmosfera, sia polveri sottili che gassosi come l’ozono, sicuramente favoriscono le infiammazioni delle vie aeree e potenziano l’azione degli allergeni inalati. A peggiorare ulteriormente la situazione ci sono fumo e cambiamenti climatici. Infine, nei bambini, sono in aumento le mucositi delle vie aeree, con tosse e asma. Problemi che le peculiarità campane sembrano ulteriormente aggravare provocando tassi record di allergie che colpiscono il 30% della popolazione. Non aiuta, per esempio, il record nazionale di obesità infantile, la conformazione tufacea del territorio, l’abbondanza di piante che causano allergie e soprattutto l’inquinamento delle città. “E’ noto – spiega D’Amato – che le persone che vivono in zone urbane tendono a essere più affette da malattie respiratorie, soprattutto allergiche come rinite e asma, rispetto a quelle che vivono in zone rurali. In questo periodo – aggiunge D’Amato – in cui l’influenza sta mettendo a letto tantissime persone, anche con la scomparsa della febbre, permane negli allergici e nei bronchitici una tosse fastidiosa che va tenuta sotto controllo medico. Una soluzione – conclude D’Amato – potrebbe essere piantare nelle città tanti alberi di quei tipi che non scatenano reazioni allergiche. E iniziative come la Zona a traffico limitato sicuramente migliorano la qualità della vita nelle metropoli”.