NAPOLI – “Il fenomeno del bullismo è, purtroppo, in costante crescita e la cosa inquietante è che il passaggio dal bullismo alla violenza avviene in maniera così repentina da non consentire agli esperti e alla società civile di rendersene conto”. Lo ha affermato l’assessore alla solidarietà e ai servizi sociali della Provincia di Napoli, Filippo Monaco, intervenendo nel fine settimana, all’apertura della campagna di sensibilizzazione e di informazione sul fenomeno del Bullismo e Cyberbullismo organizzata dall’Associazione AR.TU’, con il patrocinio della Provincia di Napoli e del Comune di Bacoli, e svoltasi presso la S.M.S. “Paolo di Tarso di Pozzuoli.
Filippo Monaco nel suo intervento ha ricordato lo sforzo profuso dalla Provincia di Napoli, nonostante le difficoltà economiche dell’Ente per i tagli imposti dalla spending review, per finanziare progetti di prima infanzia e di terza età e ludoteche, e progetti extra scolastici,che potrebbero contribuire a limitare questo tipo di fenomeno.
“La priorità assoluta da affrontare – ha sottolineato Monaco – è sostenere i luoghi della crescita, scuola, centri di aggregazione, contrasto all’inquinamento ambientale e morale. La scuola, in particolare, è il terminale ultimo su cui convergono tensioni e dinamiche che hanno origine e rappresenta una risorsa fondamentale per contrastare il fenomeno del bullismo. E’ alla singola scuola che spetta ricercare la strategia più idonea ed efficace nell’azione di educazione alla cittadinanza e di prevenzione del disagio”. “Tra i principali fattori di rischio del fenomeno bullismo – ha poi ricordato l’assessore Monaco – come riporta una recente indagine, ci sono i problemi familiari in generale.Ciò che sembra contraddistinguere le famiglie dei bulli sono pessime relazioni genitori-figli (nel 51% dei casi) e la risoluzione violenta dei conflitti (nel 44,2% dei casi). Quasi metà dei bulli (44%) ha un basso rendimento scolastico, mentre le vittime “appaiono irrimediabilmente sole: nel 48% dei casi dichiarano infatti di avere cattivo rapporti con i compagni, nel 27% i rapporti diventano addirittura pessimi”.
“Il bullismo è perciò da combattere radicalmente per poter crescere in armonia con se stessi e con gli altri, rinforzando la stima che ognuno di noi deve avere non solo verso se stesso ma anche verso chi ci sta accanto affinché la cultura e le abitudini “collaborative” prendano il sopravvento sulla cultura della sopraffazione, della prepotenza e della violenza” – ha concluso Filippo Monaco.