La Campania diventa il laboratorio italiano della prevenzione nella terza età. E’ la regione italiana con la più bassa aspettativa di vita, 83 anni per le donne e 78 per gli uomini (mentre le Marche è al primo posto, con due anni e mezzo in più) ma diventa la prima protagonista di una campagna finanziata del Ministero della Salute, al via in questi giorni, per la promozione di corretti stili di vita nella terza età, allo scopo di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e demenze negli over70. Sono circa 900mila gli over70 in Campania, vivono mediamente un anno e mezzo in meno della media degli italiani e sono gravati da un carico molto maggiore di malattie croniche. Se nel resto d’Italia gli over70 con malattie cardiovascolari sono il 35%, a Napoli e dintorni si supera il 40%; la quota di diabetici arriva al 20% contro il 14% delle altre Regioni. Perfino le demenze sono più frequenti, con una diffusione pari all’8% rispetto al 5-6% che si registra altrove. Anche l’artrosi colpisce il 74% degli anziani contro il 69% nel resto d’Italia e Napoli è la città italiana dove è più elevata la percentuale di anziani che soffrono di tre o più malattie (57%) o che sono stati ricoverati nel corso dell’ultimo anno (32%). Proprio per invertire la rotta, dal 7 aprile nelle ASL e in farmacia saranno distribuiti opuscoli informativi e nelle metropolitane delle città saranno proiettati videomessaggi per spiegare agli anziani quale attività fisica è consigliabile e come scegliere la dieta più adatta per vivere meglio e più a lungo.

“Nonostante siano stati attivati numerosi interventi di politica sanitaria regionale per migliorare la gestione clinica degli anziani, nella nostra Regione gli stili di vita sbagliati, radicati nelle abitudini dei cittadini, mettono a rischio la salute della popolazione – spiega Giuseppe Paolisso, Ordinario di Medicina Interna e Geriatria della Seconda Università di Napoli, coordinatore della campagna e presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia” e il motivo di questa salute scadente è da ricercare nello stile di vita dei campani, che non a caso vantano il poco invidiabile primato dell’obesità infantile per colpa di sedentarietà e dieta inadeguata. Uno stile di vita sbagliato da giovani si traduce poi inevitabilmente in cattive abitudini anche nella terza età: così meno del 30% degli anziani cammina regolarmente e la compagnia preferita per il tempo libero resta la televisione davanti alla quale il 73% trascorre non meno di tre ore al giorno. La campagna vuole quindi spiegare che la prevenzione è il mezzo più utile, efficace e meno costoso per ridurre le patologie che affliggono gli anziani campani, sottolineando che si può iniziare a vivere meglio anche a 70 anni e oltre. “Nell’immaginario collettivo l’anziano non può fare molto per prevenire le malattie, ma non è affatto così – sottolinea Paolisso -. Anche a 70 anni si può fare esercizio fisico e iniziare a mangiare sano, per ridurre la quota di patologie e i ricoveri ospedalieri ma anche e soprattutto per vivere più in salute e più a lungo. La campagna spiegherà quali attività fisiche sono consigliabili e come praticarle”.

 

 

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