«Dalla scorsa settimana è cambiata la modalità per la richiesta da parte dei medici di famiglia per ottenere i tamponi. Adesso devono farla tramite la piattaforma ed attendere. Ci stanno arrivando da parte dei medici di famiglia moltissime testimonianze delle loro difficoltà e soprattutto delle loro preoccupazioni» dichiara l’assessora alla salute del Comune di Napoli Francesca Menna. «I tempi per ottenere che venga effettuato un tampone è lungo rispetto anche alla possibilità di aggravamento del paziente. Questa malattia, infatti, è subdola e può rapidamente cambiare scenario non fermandosi solamente alla febbre e tosse ma degenerare in serie difficoltà respiratorie che comportano un aggravarsi della prognosi ed un aumento delle responsabilità dei medici che hanno preso in carico il paziente». «Continuare a non comprendere che l’azione di terapia e di isolamento dei sospetti e di quarantena dei conviventi non possa più essere sottoposta ai tempi della diagnostica per tampone», interviene il Presidente dell’Ordine dei Medici Silvestro Scotti. «Siamo di fronte ad un bivio: o tamponi per tutti e in tempi rapidissimi, per isolare e curare meglio e subito i malati a domicilio o in ospedali Covid, oppure passare ad una valorizzazione della medicina territoriale che agisca già sul sospetto anche senza il tampone per attivare da subito le corrette terapie. La sola tecnologia informatica, in presenza di scarsità di reagenti per i tamponi e di laboratori certificati per la loro diagnostica bastino, non risolve il problema».

 

 

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