POMPEI – ”Il crollo del muro di Porta Nola ripropone con drammaticita’ lo stato di grave incuria ed insicurezza nel quale versa tuttora l’area archeologica di Pompei” dice il segretario generale di Napoli della Cgil Funzione Pubblica, Salvatore Massimo, secondo il quale ”e’ piu’ che mai vero: ‘mentre a Roma si discute, Sagunto (Pompei) cade’… a pezzi”.
”Ancora una volta – aggiunge il sindacalista – assistiamo ad un rimpallo di responsabilita’ tra i vertici politici e la Soprintendenza. Alle lacrime di coccodrillo di un ministro che ancora attende lo sblocco dei 105 mln di fondi europei promessi, fanno eco quelle del suo sottosegretario che accusa la Soprintendenza di non averlo tempestivamente informato sull’accaduto. Ma lacrime di coccodrillo sono anche quelle della senatrice De Feo che invoca un nuovo ‘commissariamento’, omettendo di ricordare che le passate gestioni commissariali sono tuttora sotto i riflettori della magistratura. Lacrime di coccodrillo che coprono le gravi responsabilita’ di una legge speciale su Pompei mai decollata, dei tagli lineari della manovra economica alle risorse umane e finanziarie del Mibac, dei mancati fondi per la manutenzione ordinaria che stanno di fatto frantumando il nostro patrimonio culturale”. ”E’ trascorso un anno da quando, all’indomani del crollo della Scuola dei Gladiatori, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, proprio a Pompei, indico’ la necessita’ di una grande mobilitazione delle istituzioni nazionali e locali, del mecenatismo privato per la salvezza del sito. Da allora tutto tace e Pompei continua a sbriciolarsi. L’annunciata venuta degli ispettori europei per mercoledi’ 26 ottobre, al fine di sbloccare i fondi impegnati, da’ il segno di un governo che naviga nel buio, ‘commissariato’ ed incapace di porre rimedio ad anni di incuria e di spese inutili e dissennate”.