NAPOLI – L’ex Asilo Filangieri come ‘bene comune’ destinato alla cultura. Lo stabilisce una delibera di Giunta del Comune di Napoli che, in queto modo, intende garantire, attraverso l’accessibilità e la fruizione del bene ai cittadini, alle associazioni, ai gruppi e alla fondazioni, il diritto fondamentale alla cultura, intesa, appunto, quale bene comune. “Intendiamo trasformare l’edificio in un forte polo di rivitalizzazione del territorio – afferma l’assessore ai Beni Comuni Alberto Lucalrelli – nell’ambito di un processo di sviluppo sociale e culturale della citta”.

“Con questa delibera – spiega – Napoli, primo Comune in Italia, intende favorire l’elaborazione di nuove idee e proposte, i processi di partecipazione, la sperimentazione, per dare opportunità ai giovani talenti, a coloro che non sono già inseriti nei circuiti esistenti, secondo una logica che non escluda tante significative realtà a causa del numero limitato di spazi pubblici disponibili”. In questo modo, spiegano da Palazzo San Giacomo, “si esce, per la prima volta, nei rapporti tra un’istituzione e il mondo culturale, dal rigido schema dei rapporti interpersonali, avviando un percorso inclusivo”. “Intendiamo garantire una forma democratica di gestione del complesso monumentale – aggiunge Lucarelli – in coerenza con una lettura costituzionalmente orientata dell’articolo 43 della Carta costituzionale, così da agevolare la formazione di una prassi costitutiva di ‘uso civico’ del bene comune da parte della comunità di lavoratori dell’immateriale”. La programmazione e la gestione delle attività, secondo il disciplinare predisposto dall’amministrazione, avverrà in forme e modalità condivise e partecipate, nel rispetto della funzione strettamente connessa alle destinazioni d’uso dell’immobile. “Anche in considerazione del contesto in cui è inserito l’ex Asilo Filangieri – prosegue l’assessore – il complesso ospiterà attività e progetti, direttamente proposti e fruibili da cittadini, artisti, artigiani, e dai lavoratori dell’immateriale mediante le procedure delle consulte del Laboratorio Napoli”. “Il complesso – conclude – ospiterà incontri, convegni e manifestazioni che saranno realizzate in maniera condivisa tra le istituzioni, la comunità di riferimento, la collettività locale e la cittadinanza attiva”

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