NAPOLI – A un anno di distanza, la fotografia dei bambini e ragazzi italiani si conferma in precario equilibrio tra sane abitudini di vita, come la pratica di attività sportive da un lato e la sedentarietà e le cattive abitudini dall’altro. E’ quanto emerge dalla ricerca conoscitiva realizzata da IPSOS per Save the Children e Kraft Foods Italia sugli stili di vita dei bambini e dei ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni nel nostro paese , diffusa oggi insieme al Decalogo per uno stile di vita più salutare per bambini e famiglie. Ben il 37% dei bambini e adolescenti napoletani dichiara di non fare alcuna attività motoria nel tempo libero.
Un tasso ben al disopra della media nazionale, pari al 19%: il costo elevato delle strutture ma anche un più diffuso disinteresse verso la pratica motoria e sportiva risultano essere le motivazioni prevalenti che accomunano i bambini di Napoli al più ampio campione del Sud Italia e delle Isole dove forniscono queste motivazioni rispettivamente il 32% e il 20% dei minori intervistati. Una situazione confermata anche dai genitori il 48% dei quali dichiara che i propri figli passano il tempo libero prevalentemente a casa propria o di amici. Per il 46% dei genitori di Napoli, l’impedimento maggiore a che i propri figli stiano a casa e non facciano sport è l’assenza di spazi adeguati all’aperto, segue la mancanza di condizioni di sicurezza e pulizia (ragione portata dal 39% degli intervistati), quindi per il 15% l’impossibilità di accompagnarli e supervisionarli. E d’altra parte i genitori napoletani sembrano molto preoccupati quando i figli stanno all’aperto: il 51% dice di aver paura che i figli siano avvicinati da sconosciuti, a cui si aggiunge il timore del traffico (per il 24%) e il timore di incidenti (20%). Per quanto riguarda invece l’attività motoria e sportiva a scuola, Napoli si segnala fra le città con la maggiore carenza di strutture o spazi adeguati presenti nelle scuole: il 15% dei bambini e ragazzi intervistati dichiara che tali strutture non sono presenti nella propria scuola. Ma anche laddove ci sono, secondo il 32% dei ragazzi del capoluogo partenopeo intervistati, si tratta di strutture molto inadeguate. E a favorire la sedentarietà dei ragazzi anche l’uso frequente – come affermato dal 43% degli intervistati – della macchina per gli spostamenti mentre, laddove disponibile, il 30% dei bambini e ragazzi non disdegna di preferire l’uso dell’ascensore alle scale. La televisione continua ad essere un’amica con cui spendere del tempo, soprattutto nel nel weekend quando quasi un bambino su 5 è incollato davanti al piccolo schermo per più di 3 ore al giorno. “Benché sembra che la pratica di attività sportive e motorie riguardi la maggioranza dei ragazzi di Napoli, colpisce che più di un minore su 3 non faccia nulla e non pratichi alcuno sport nel tempo libero, così come è molto il tempo che passa al chiuso, in casa. E insufficiente a bilanciare questa chiusura e sedentarietà di vita appare la pratica motoria che si fa a scuola, tenuto conto del fatto che il 15% delle scuole di Napoli non ha strutture sportive o se le ha sono inadeguate”, afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Si tratta di indicatori preoccupanti, perché il movimento e la socialità sono elementi essenziali per la crescita equilibrata. Come abbiamo cercato di sintetizzare nel Decalogo per uno stile di vita più salutare per bambini e famiglie, esistono dei comportamenti virtuosi che bisogna cercare di incrementare come l’attività motoria svolta in compagnia. Se svolto in gruppo, il movimento diventa fattore di socializzazione, divertimento, svago. Il piacere è per tutti ma specialmente per i bambini, una componente rilevante della motivazione alla pratica motoria Anche l’alimentazione, altro tassello del corretto stile di vita, insieme alle attività sportive, al movimento e al vivere all’aria aperta, presenta delle zone d’ombra. Nonostante i genitori di Napoli dichiarino di conoscere in genere le regole per un regime salutare (94%), il 40% di loro non le applica con i propri figli. Come conseguenza, circa il 31% dei ragazzi mangia la frutta solo un paio di volte la settimana o meno spesso. Il 29% non fa regolarmente colazione la mattina e lo spuntino fuori pasto – componente importante dell’apporto nutrizionale quotidiano – è un’abitudine per non più di un ragazzo su tre. L’obesità o il sovrappeso dei bambini e ragazzi appare per i genitori un problema consueto e che colpisce un cospicuo numero di ragazzi: un genitore su quattro afferma che riguardi tra il 20 e il 30% dei bambini, ed in particolare la fascia d’età dai 6 ai 10 anni. Il pediatra è la figura a cui si rivolgerebbero per ricevere informazioni nutrizionali il 54% dei genitori “Anche per quanto riguarda il pianeta nutrizione, emergono luci ed ombre. Se è vero che la maggior parte dei bambini e ragazzi italiani mangiano più o meno abitualmente frutta e verdura, è anche vero che solo un bambino su cinque a Sassari fa propria la raccomandazione dei nutrizionisti di fare 5 pasti al giorno, perché altrettanti saltano la colazione o la merenda. Tali comportamenti si registrano soprattutto in contesti socio-economici disagiati – continua Valerio Neri – e potrebbero estendersi a causa della crisi economica, che secondo la ricerca Ipsos sta mettendo in difficoltà il 29% delle famiglie italiane, con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno. In questo contesto e con queste prospettive bisogna agire affinché i bambini abbiano la possibilità di praticare sempre di più e non sempre di meno attività motorie e di adottare regimi alimentari salutari, due fattori che contribuiscono in modo importante alla crescita psico-fisica equilibrata di ogni bambino”. E’ questa la sfida che Save the Children ha raccolto più di un anno fa insieme a Kraft Foods Foundation e in partnership con il Centro Sportivo Italiano (CSI) e l’Unione Italiana Sport Per tutti (UISP), lanciando Pronti, partenza, via!”, un progetto triennale per sostenere, con interventi mirati, la pratica motoria e sportiva e l’educazione alimentare dei bambini. “Pronti, partenza, via!”, che gode del patrocinio della SIP (Società Italiana di Pediatria e dell’Autorità Garante per Infanzia e l’adolescenza. L’intervento si propone di sensibilizzare, informare e coinvolgere bambini, genitori, insegnanti e operatori del settore per promuovere stili di vita più salutari in aree particolarmente disagiate di 10 città italiane distribuite su tutto il territorio nazionale: oltre a Napoli, Sassari, Bari, Palermo, Catania, Aprilia, Ancona, Torino, Genova, Milano. “Oggi possiamo dire di essere sulla buona strada, con oltre 27.000 tra ragazzi, genitori e operatori beneficiari – raggiunti nelle dieci città, di cui quasi 1.600 a Napoli, incidendo sui vari aspetti che compongono lo stile di vita di un bambino – il movimento, la fruizione del tempo libero, l’alimentazione – e favorendo un’azione di integrazione sociale a contrasto dei fenomeni di emarginazione diffusi in ampie fasce della popolazione, soprattutto tra i più giovani. In questi contesti sociali svantaggiati, per Save the Children, insieme a Kraft Foods Foundation, fare rete con partner validi e radicati sul territorio come CSI e UISP è stata la chiave per un intervento strutturato e sostenibile nel tempo, che possa influire in maniera decisiva nella creazione di una vera e propria cultura del vivere sano”, spiega ancora Valerio Neri. “A Napoli in particolare l’area individuata per l’intervento è il quartiere Ponticelli e l’88 Circolo Didattico. I vasti spazi verdi incolti e poco usati, del cortile della scuola, sono stati attrezzati con percorsi motori per bambini e adulti, spazi per i giochi tradizionali, laboratori sensoriali e ludico sportivi, e un campo polifunzionale. In questo modo la scuola si è aperta ancora di più al quartiere sia di mattina che di pomeriggio, diventando quindi un vero punto di riferimento per bambini, giovani e famiglie”. Complessivamente, nel corso dei tre anni del progetto, saranno più di 66.000 – tra bambini dai 6 agli 11 anni e loro familiari, oltre a decine di operatori, educatori, insegnanti, pediatri e nutrizionisti – le persone coinvolte direttamente e attivamente dal progetto “Pronti, partenza, via!” nelle 10 città pilota individuate nel quartiere di Sestri Ponente a Genova, quello di Borgo Vittoria a Torino, Corvetto a Milano, Brecce Bianche ad Ancona, Primo, Gattone e Isole ad Aprilia (e provincia di Roma), Rizzeddu a Sassari, Ponticelli a Napoli, San Pio e San Paolo a Bari, San Giovanni a Catania, Acquasanta e Arenella a Palermo. “Kraft Foods identifica fra le proprie priorità la promozione di stili di vita salutari e corretti”, spiega Stefano Robba, Direttore Corporate Affairs Kraft Foods Italy and Greece. “Come secondo gruppo alimentare nel mondo siamo consapevoli di poter contribuire a migliorare la vita della persone – indirizzandole verso stili di vita più sani – attraverso quello che produciamo e il modo in cui lo produciamo. In Italia siamo da oltre quarant’anni tra i protagonisti nel panorama dei prodotti di marca, grazie alla fiducia che i consumatori ci hanno sempre riconosciuto, basata su valori solidi quali sicurezza, qualità e responsabilità. Responsabilità che, per noi, significa anche impegno nelle comunità che ci circondano e in questa logica si inserisce la nostra iniziativa con Save the Children”. Tra gli interventi che fanno parte del progetto, il recupero di spazi e strutture in-door e out-door, che si trovano in zone disagiate delle città – campi da gioco, percorsi sportivi, spazi verdi, campi polivalenti, skate e roller park, piste podistiche e ciclabili – ma anche l’azione formativa ed educativa specialistica all’interno delle scuole primarie per promuovere stili di vita e alimentari salutari per i bambini e le loro famiglie, oltre all’apertura di sportelli informativi per tutti.