NAPOLI – “Spezziamo la dolorosa catena di suicidi! Fermiamo la mano dei nostri fratelli più deboli! Lo grido con forza a chi ha posti di responsabilità, a chi ha il controllo dei capitali, a chi governa e determina i processi economici, a chi è chiamato a mettere ordine nelle disastrate finanze dello Stato.

La terapia deve portare a una società più sana e più giusta, non a una società più povera. Lasciamo aperte le porte alla speranza”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, in un intervento pubblicato oggi da “Il Mattino”, commentando la crisi economica e il dramma di numerose famiglie. Proprio ieri a Napoli è stato scoperto il corpo senza vita del portiere di uno stabile del centro cittadino che si è ucciso nei giorni scorsi perché stava per perdere il posto di lavoro e la casa. “La Chiesa continuerà a lavorare in questa direzione, come ha potuto testimoniare il Giubileo per Napoli che ha fatto scoprire tante eccellenze, tante risorse, tanta voglia di fare e tanta disponibilità a lavorare in sinergia”, ha aggiunto ancora l’arcivescovo di Napoli. “La chiave di volta del ragionamento non sta nel gestire il quotidiano con rigore e secondo le esigenze del momento, ma – ha osservato ancora il cardinale Sepe – nel costruire parallelamente il cambiamento, ponendo le premesse concrete di un diverso futuro, perché a nessuno può essere tolto improvvisamente il pane e con esso anche la speranza di una prospettiva nuova”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui