Hanno le facce stanche, ma, dicono, di non avere più paura. All’uscita di scuola, a Napoli, i ragazzi chiamati alla ‘prova della maturità’, spiegano di aver ”esorcizzato la paura per gli esami” nel giorno in cui hanno affrontato la prima prova: il tema d’italiano. La scelta, nella maggior parte dei casi, è ricaduta sulla traccia storico-politica ”Violenza e non violenza: due volti del Novecento”. Maria, maturanda del Liceo classico Antonio Genovesi di Napoli, ha compiuto 18 anni da poco e stamattina ha scelto la traccia storico-politica. ”Abbiamo avuto la fortuna di avere un’insegnante molto brava – racconta – eravamo preparati per la traccia così non ho avuto difficoltà a scrivere. Ora mi sento rilassata rispetto all’ansia che avevo questa mattina”. Come lei, anche altri ragazzi della sua stessa scuola e del vicino Liceo Linguistico Eleonora Pimentel Fonseca. ”Era la traccia che si poteva svolgere più facilmente – dice Francesco, 19 anni – E poi nonostante sia storico, trovo che la violenza sia per troppi aspetti una cosa ancora attuale”. ”Avevo il cuore a mille – afferma Loredana, 18 anni, liceo Genovesi – ho impiegato più di un’ora prima di decidere, avevo paura”. Non a tutti, però, sono piaciute le tracce del Ministero dell’Istruzione. ”Erano bruttine e non mi ispiravano – dice Roberta – Alla fine ho scelto la traccia sul dono e ho parlato della sua importanza nelle relazioni tra le persone”. ”Quando abbiamo letto la traccia sul dono, ci siamo messi tutti a ridere – sottolinea Federica, del Liceo Fonseca – Un po’ generica per la verità, ma alla fine era proprio questo che mi ha portato a sceglierla, avevo l’impressione di avere maggiore carta bianca rispetto agli altri”. E Quasimodo con ‘Ride la gazza ladra’? ”Complicata – risponde Francesco del liceo Fonseca – meglio quella che chiedeva di commentare il ‘rammendo delle periferie’ con un passaggio di un articolo dell’architetto Renzo Piano. Spero che sia andata bene”. Alessia, invece, ha scelto la traccia sulla pervasività delle tecnologie. ”Siamo figli di smartphone e tablet – conclude – Ho creduto che fosse la traccia più semplice per me. Ora mi sento leggera, più libera nonostante domani ci aspetti la seconda prova”.