C’e’ chi è venuto col figlio di 11 mesi e chi dal Singapore: sono i talenti in fuga, emigranti di successo che hanno trovato all’estero quelle opportunità che non hanno avuto nel nostro Paese. A loro la politica chiede di indicare le soluzioni per evitare che altri giovani debbano fare lo stesso percorso di sola andata. Meetalents, sottotitolo ‘Orasivamapoisitorna’, la due giorni che ha preso il via oggi promossa da Italents e Campania Innovazione nella sede dell’Interporto Campano di Nola, punta a mettere a confronto cinquanta talenti italiani che hanno lasciato l’Italia per studio o per lavoro con le istituzioni che hanno il compito di produrre politiche per il loro rientro. Sono cinquanta i giovani, quasi tutti di origine campana, che hanno raggiunto Nola col loro carico di esperienze acquisite all’estero: tra loro tanti ricercatori. Le loro proposte, al termine di due giorni di dibattiti, verranno convogliate in piu’ proposte di legge di cui si faranno portavoce i parlamentari Guglielmo Vaccaro e Alessia Mosca.
Entusiasta dell’iniziativa il padrone di casa Gianni Punzo che l’ha sposata in maniera convinta dopo che la prima edizione, l’anno scorso, è andata in scena a Milano: ”Qui è il luogo del fare, 1000 imprenditori che danno lavoro a 9000 persone. La fuga dei cervelli costa all’Italia circa un miliardo l’anno, dobbiamo darci da fare per impedire che l’emorragia prosegua. Servono scelte coraggiose e rapide”. Ai giovani da Punzo l’invito a rimanere in contatto col territorio e con l’Interporto. Ai ragazzi si è rivolto anche il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, intervenuto in videoconferenza, spiegando che sebbene la strada da percorrere resti lunga l’attuale governo sta invertendo la rotta con una serie di iniziative. ”Forse sarò troppo ottimista – ha detto – ma vorrei che tutti cogliessimo i segnali che l’economia ci sta dando con la creazione di 100mila nuove imprese nel primo semestre di quest’anno, in particolare nel Sud, grazie alle agevolazioni per i giovani e con oltre 30mila assunti quasi tutti a tempo indeterminato. Tutti segnali che ci fanno capire che qualcosa sta cambiando nella dinamica economica”.
Giovannini in particolare ha ricordato i 150 milioni assegnati al Fondo per il diritto allo studio” che erano stati azzerati dal governo precedente” e l’aver aumentato la quota di turnover nelle assunzioni all’interno degli enti di ricerca dal 20 al 50 per cento. Anche la Regione Campania avverte il problema: ”Ogni anno cinquemila giovani – ha detto l’assessore alle Attività Produttive Fulvio Martusciello – abbandonano la Campania in cerca di un lavoro adeguato alla loro preparazione. La Regione Campania sta operando da molto tempo per contrastare un fenomeno migratorio preoccupante. Grazie all’avvio della Rete regionale degli incubatori – ha aggiunto – mettiamo a sistema l’offerta di programmi e servizi per la creazione di impresa”. Il problema – è stato piu’ sottolineato da piu’ parti – non è tanto dei talenti in fuga quanto della scarsa capacità di attrarre cervelli in entrata.
Come ha spiegato il presidente di Italents, Alessandro Rosina: ”Il problema vero è la circolazione inceppata, perchè la via del ritorno dà poche soddisfazioni. Inoltre non deve preoccupare la quantità di chi esce ma la qualità”. Che qualcosa si stia muovendo se ne dice convinto anche il deputato del Pd Guglielmo Vaccaro: ”L’Italia riparte se questo movimento di talenti che rientra cresce e si afferma alla guida del Paese. Negli ultimi due anni sono stati 5000 i laureati che sono rientrati in Italia grazie alla legge sugli incentivi. La sfida per noi – ha concluso – sarà di trasformare i talenti in movimento in un vero e proprio movimento di talenti”.