Un parco di Napoli intestato a Ciro Esposito. A Scampia la cerimonia, in occasione del terzo anniversario della scomparsa del giovane tifoso ucciso negli scontri precedenti la finale di coppa Italia del 2014 a Roma. La Villa Comunale, alla presenza del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. “Non dobbiamo dimenticare – ha detto de Magistris – come era stata raccontata all’inizio questa storia. Se intestiamo un parco della città a Ciro Esposito vuol dire che lo merita tutto. Oggi abbiamo rimesso a posto la storia. Non la dimentichiamo come fu raccontata. Era ‘normale’ che Ciro fosse non la vittima ma il carnefice perchè era di Napoli, di Scampia, tifoso del Napoli in trasferta, e si chiamava Ciro Esposito. Quindi, colpevole, a prescindere”. “Questa – sottolinea il sindaco – è la storia. Per rimetterla a posto si sono messe in campo diverse azioni, da quando andai al Gemelli, dove era ricoverato in fin di vita, da sindaco, in rappresentanza della città. E così via, una serie di altri passaggi”. Secondo de Magistris “noi oggi la rimettiamo a posto definitivamente la storia. E’ un passaggio formale, oltre che sostanziale, politico e civico”. Per il sindaco di Napoli “intestare un parco significa trasformare la morte in vita perchè nel parco cresce, tra mille difficoltà, un albero, l’erba, la vita. Non vogliamo solo il pianto di oggi ma trasformare la morte in vita, altrimenti tutto diventa memoria fine a se stessa. Noi dobbiamo dimostrare che una tragedia criminale, un atto barbaro, premeditato, violento e odioso che fu fatto ai danni di un napoletano non accada mai più e che i bambini di oggi lo conoscano per reagire con amore”. Ma de Magistris ha sottolineto che “se non ci fosse stata la nobilità d’animo di una famiglia che non è formata da plurilaureati ma che ha una profonda cultura questo non sarebbe stato possibile. Un insegnamento di vita è venuto dalla mamma Antonella, un atto non spontaneo perchè quando si perde un figlio in quel modo un istinto di rabbia e vendetta ci può stare. Invece le ricordo ancora le parole della mamma: giustizia, verità, amore. Un esempio per il quartiere e la città. Sono orgoglioso di fare il sindaco di Napoli”.

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