“Il cancro: dimensioni culturali e significati esperienziali”: questo il tema del convegno organizzato in occasione della Giornata nazionale dalla società italiana di Psico-Oncologia (SIPO), che si terrà a Napoli, presso la Sala degli Specchi di Palazzo Zapata, sabato prossimo, 29 ottobre alle 9:00. “L’obiettivo della giornata- spiega Ester Livia Di Caprio- coordinatrice SIPO Campania e promotrice dell’evento- è quello di diffondere la cultura psiconcologica, ossia non solo discutere l’efficacia dei programmi di supporto clinico, ma anche del significato e delle origini culturali del “cancro”, termine che continua ad evocare e suscitare timori atavici, nonostante la notevole evoluzione dei presidi terapeutici”. Il convegno, al quale prenderanno parte medici di riconosciuta professionalità, nonché psicologi iscritti alla Sipo che, nel pomeriggio di sabato, offriranno un servizio di ascolto e di supporto psicologico gratuito ai pazienti e alle famiglie che stanno lottando contro il cancro, si aprirà con la presentazione del libro “Mamma Uovo la malattia spiegata a mio figlio”. Il Presidente nazionale della SIPO, Paolo Gritti, dipartimento di Psichiatria della Seconda Università degli Studi di Napoli, incontrerà gli autori del libro, medici e psiconcologi del Pascale che lo hanno realizzato nel reparto di Ematologia Oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori di Napoli. Il libro, illustrato da Staino, spiega ai più piccoli cos’è la chemioterapia, perché cadono i capelli, perché si indossa la mascherina, il tutto in modo ironico e reso alla portata di tutti i bambini. “La malattia neoplastica- spiega, a questo proposito, Ester Di Caprio- è un avvenimento perturbante i cui effetti dirompenti amplificano le risonanze tra l’esperienza del singolo e quella della sua rete affettiva. Il cancro sembra collocarsi nelle relazioni familiari come un evento incomprensibile, incontrollabile, imprevedibile, tanto per il paziente che per la sua famiglia, costretta a cambiare totalmente la propria quotidianità. Il supporto rivolto alla famiglia, della cui importanza si stanno rendendo conto anche le Istituzioni, con l’inserimento della riabilitazione oncologia nei nuovi Lea, livelli essenziali di assistenza, ha come obiettivo, tra gli altri, di far sì che un evento come il cancro, inatteso e “straniero” nella sua essenza, possa essere “accolto” come esperienza trasformativa del vivere. Certo, non è semplice- conclude Di Caprio- ma è possibile, soprattutto con il supporto di professionisti esperti e motivati”.