NAPOLI – E’ polemica tra un gruppo di fedeli e la Curia Arcivescovile di Napoli dopo il divieto di celebrare la Messa in latino secondo il rito tridentino, precedente alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. Il 15 maggio scorso 15 tra avvocati, insegnanti, ed altri professionisti che risiedono o lavorano nel quartiere Chiaia, si sono rivolti al parroco della chiesa del Sacro Cuore al Corso Vittorio Emanuele, Don Mario Cinti, per chiedere la celebrazione “almeno una volta al mese” della Messa in latino con il rito romano antico.
“Questa possibilità – spiega un avvocato del gruppo – è prevista come diritto dei fedeli dal Motu Proprio di Papa Benedetto XVI “Summorum Pontificum”, del 2007, ed è stata ulteriormente estesa con l’ Istruzione “Universae Ecclesiae” del 2011. La risposta del parroco – riferiscono i fedeli – è stata all’ inizio interlocutoria. “Ci ha chiesto di presentare una richiesta scritta alla Curia, con i nostri nomi e le firme. Ciò non è assolutamente previsto, perché la richiesta va rivolta solo al Parroco da un gruppo anche di sole tre persone. Come prova di buona volontà, tuttavia, abbiamo preparato la richiesta. Ma quando siamo tornati dal parroco, il 13 giugno, siamo stati accolti malissimo. Il sacerdote ha rifiutato perfino di riceverci e ci ha allontanati in malo modo affermando “la Curia ha detto che la Messa in latino non si può celebrare”, ed ha aggiunto che di Messe in latino “se ne celebra già una in un’ altra chiesa di Napoli. Ma questo non significa assolutamente nulla, perché il Motu Proprio non pone alcun limite alle celebrazioni. Non abbiamo neanche potuto sapere quale Vescovo ausiliario della Curia di Napoli, impedisca l’ applicazione delle disposizioni del Papa. Anche se abbiamo dei sospetti”. I fedeli hanno preparato un esposto alla Commissione Pontificia Ecclesia Dei, che ha giurisdizione in materia. “Siamo pronti anche a scrivere al Papa – afferma una insegnante – aggiungendo alle nostre firme quelle di tanti altri cattolici che vogliono assistere al rito tridentino. Prima, però, chiederemo un incontro al Cardinale Sepe, per chiedere se è vero che a Napoli, il Motu Proprio del Papa non si applica per decisione della Curia. Sono migliaia nel mondo le Messe celebrate con l’ antico rito, ed a Napoli è stato concesso alle comunità di immigrati di celebrare la Messa nella propria lingua. Perché la Messa in latino è vietata ?”.