CAIVANO – Al posto dei fiori sull’altare ha messo dei pomodori grandi, rossi e belli. Quelli che vengono coltivati nelle campagne della zona a nord di Napoli, ora tristemente note come la “Terra dei fuochi”. E’ l’ennesima provocazione del parroco-ambientalista don Maurizio Patriciello che così nella chiesa del parco Verde a Caivano (Napoli) ha voluto ricordare che proprio l’altro giorno il Corpo forestale dello Stato, su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli, ha messo i sigilli a cinque pozzi della zona perché nell’acqua l’Agenzia regionale per l’ambiente ha trovato sostanze nocive per la salute.

“Non mi fermerò. Noi dobbiamo tutelare il diritto alla salute dei nostri concittadini garantendo aria pulita e cibi sani”, ha detto il sacerdote annunciando di aver invitato nella sua parrocchia anche il ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo.

“E dobbiamo essere accanto anche ai tanti contadini che hanno lavorato in queste campagne, che vogliono difendere queste terre”, ha aggiunto il sacerdote. Domani don Patriciello volerà a Bruxelles dove, con il dottore Antonio Marfella, sarà sentito dalla commissione petizioni del Parlamento Europeo. L’incontro è stato fissato proprio per discutere della petizione presentata oltre un anno fa, sottoscritta da migliaia di persone – primo firmatario il vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo – per chiedere interventi urgenti contro i roghi tossici. “Cosa dirò? Semplicemente che noi abbiamo fatto le denunce – ha spiegato il sacerdote – Ora bisogna passare dalle parole ai fatti, dagli impegni assunti alle azioni concrete contro i roghi tossici i cui fumi avvelenano l’aria”.

 

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