NAPOLI -L’obiettivo è questo: approfondire il rapporto tra paranoia e danno. Vale a dire studiare ed approfondire le modalità per cui da elementi di pensiero apparentemente razionali si passa ad aspetti psicopatologici, come condotte socialmente pericolosi come quelle dei serial killer.

Mirerà a questo la due giorni di confronto e formazione in programma domani e il 21 aprile all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofoci a Palazzo Serra di Cassano, per il 15esimo Convegno nazionale di studi della Società Italiana di Formazione Psichiatrica Penitenziaria e Forense. In psichiatria forense, spiegano gli organizzatori, sono noti i “delitti preventivi” del paranoico. Il paranoico sviluppa, infatti, “un atteggiamento antisociale, attribuendo alla società la paranoia stessa della quale è vittima, ribaltando sulla società i propri stessi atteggiamenti, per i quali si sente vittima”. Il desiderio di vendetta o di giustizia che innesca questa lucida autoconvinzione è spesso causa di condotte socialmente pericolose: “Molti serial-killer, ad esempio, sono stati identificati come paranoici, e spesso idee integraliste possono spingere al terrorismo”. La loro volontà di vendetta rappresenta, sostengono gli esperti, “in realtà la voce incorporea della loro stessa paranoia, di cui molti si sono definiti vittime. Un soggetto su cui si innestano i meccanismi della paranoia è spesso in grado di elaborare convinzioni profonde basandosi su osservazioni o eventi casuali ed interpretandoli secondo schemi di ragionamento abnormi, ma non per questo completamente irrazionali, costituendo forme di pensiero paranoico che, una volta accettati i presupposti, sono in grado di sviluppare sillogismi coerenti”. Il convegno, sotto la direzione scientifica di Adolfo Ferarro, ex direttore dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa, si propone di approfondire in due giornate di studi il rapporto tra la paranoia, intesa come ed oltre la condizione psicopatologica clinica, e il danno che da essa può essere prodotto: un dibattito a più voci tra psichiatri e magistrati, avvocati e psicologi che analizzeranno il tema sia da un punto di vista clinico, che sociale. Il primo dei due giorni avrà un indirizzo maggiormente scientifico, con gli interventi di diversi psichiatri, tra cui la lectio magistralis del prof. Luigi Zoja, psicoanalista, già presidente dell’associazione Internazionale Analisti Junghiani. Il sabato, invece, approfondimento tra clinica e giurisprudenza, con gli interventi dell’avvocato Domenico Ciruzzi, presidente della camera Penale di Napoli che interverrà sull’interazione tra media e processo e del magistrato Raffaele Magi che affronterà il tema della paranoia nella delinquenza organizzata.

 

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