Contro il dramma dei suicidi di natura economica, figlio della solitudine, dell’isolamento e della vergogna, arriva a Napoli uno ‘sportello di ascolto’. L’iniziativa è della Confartigianato partenopea che invoca anche l’intervento delle istituzioni con uno specifico fondo ‘salva persone’. Lo sportello vuole essere uno strumento di aiuto per le imprese artigiane e le microimprese di tutta la provincia in difficoltà per qualsiasi motivo, spiega il presidente Enrico Inferrera, e soprattutto per problemi con Equitalia. “Un percorso di confronto, di ascolto e di soluzioni da fare insieme all’associazione – aggiunge – con la forza di tante imprese affinché nessuno mai si senta solo”. Ad accogliere gli operatori economici in difficoltà vi saranno il personale ed i dirigenti dell’associazione artigiana. “Valuteremo caso per caso – dice Inferrera – a seconda del tipo di problema che viene posto”.
E, dunque, se la natura prevalente della questione che affligge l’imprenditore riguarda cartelle esattoriali o contributi previdenziali ci sarà un’assistenza prevalentemente tecnica; in caso di difficoltà di natura psicologica si chiederà l’intervento di esperti. L’iniziativa si lega ad una considerazione di fondo: “I protagonisti vitali della nostra economia sono finanziariamente e psicologicamente sotto pressione a causa degli effetti devastanti della crisi economica”. “Uno spaccato della maggioranza degli italiani, che comprende i piccoli imprenditori e gli artigiani, ora nei guai, fuori dal circuito delle complicità pubbliche e private – aggiunge il direttore provinciale Luciano Rezzuto – Se la cavano come possono contro gli eccessi di regolamentazione, la burocrazia, i privilegi politici, l’eccessiva pressione fiscale, la carenza di infrastrutture, i pagamenti delle cartelle esattoriali pur avendo affrontato da sempre le incognite e le durezze della vita, e del mercato, con coraggio e spirito innovativo”. Sono la risorsa che qualche anno fa ha salvato l’Italia, dice l’organizzazione, “e che oggi, oramai in ginocchio, attraverso un silenzio assordante, interrotto solo da qualche morte ‘prematura’, grida giustizia”. L’aumento vertiginoso delle insolvenze e i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, “stanno confezionando una bomba ad altissimo potenziale, la cui deflagrazione può essere scongiurata solo attraverso un percorso di confronto, di ascolto e di aiuto concreto affinché nessuno mai si senta solo”. Insomma un’opportunità per fare squadra contro le difficoltà incentrato su un’assistenza specifica per fronteggiare “le considerevoli negatività prodotte dalla crisi economica e dal cinismo crudele della burocrazia”. Inferrera afferma: “I nostri sforzi si stanno moltiplicando in questo difficile momento per offrire a tutte le imprese ed in particolare imprese artigiane un supporto concreto per cercare di risolvere problemi che con la solitudine si ingigantiscono e provocano devastazioni. Proporremo alle istituzioni un’ancora di salvataggio, un fondo specifico ‘salva persone’. Gli imprenditori, gli artigiani napoletani da oggi possono rivolgersi alla Confartigianato di Napoli in Via Medina 63. Cercheremo di trovare insieme una soluzione ai problemi. Bisogna resistere, noi siamo qui”.