Una variante Omicron 2 è stata individuata nei laboratori di genetica del Tigem di Pozzuoli a partire da un tampone prelevato a una bambina di 8 anni residente a Pomigliano d’Arco. L’indagine è stata condotta nell’ambito della sorveglianza nazionale che il laboratorio di genetica di Pozzuoli conduce insieme al laboratorio diretto al Cotugno e all’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno per conto dell’Istituto superiore di Sanità. La bambina, vaccinata con la prima delle due dosi del primo ciclo vaccinale indicato per la sua età, il 16 gennaio era risultata positiva ma dopo soli 10 giorni, il 26 gennaio, è risultata negativa al tampone di fine isolamento.Trattandosi di una persona giovane il suo decorso clinico non è indicativo della patogenicità della nuova variante che è tuttavia inserita tra quelle di preoccupazione nella banca mondiale di Sars-Cov-2 in quanto ha un profilo di infettività circa due volte e mezza più alto rispetto a Omicron. «In generale il comportamento clinico della variante Omicron 2 non sembra tuttavia diverso da quello del suo progenitore – fanno sapere dal Tigem – nonostante abbia molte mutazioni sulla proteina Spike contro cui sono diretti i vaccini».
Omicron 2 è attualmente presente in nove Regioni. Oltre la Campania, è arrivata in Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Toscana con 13 sequenziamenti lungo lo stivale nell’ambito della sorveglianza dell’Istituto superiore di Sanità” che salgono a una ventina considerando anche quelli effettuati autonomamente dalle Regioni. L’incidenza di Omicron oggi in Italia è sopra il 90% con una quota residuale di Delta e tante altre varianti di interesse e preoccupazione sporadiche. Una sola la sequenza Omicron 2 individuata finora in Campania. «Abbiamo raggiunto questo mese in Campania – aggiunge Ballabio – il 5 per cento minimo di sequenziamenti raccomandato dall’Ecdc negli Usa nel rapporto sequenziamenti casi totali e da gennaio 2020 siamo sempre stati sopra questo limite minimo». Da ieri al Tigem sono iniziati i sequenziamenti di altri 800 tamponi. Grazie alla donazione del Rotary e del governo Usa sono stati acquisiti altri tre macchinari nuovi che consente di raddoppia la capacità produttiva dimezzando i tempi di preparazione dei campioni mentre al Cotugno sono pienamente operative le apparecchiature che consentono di sequenziare in urgenza casi particolari con risultati entro le 24 ore. Attualmente in Italia la prevalenza di Omicron 2 è pari all’1% delle sequenze classificate come Omicron. Secondo il direttore generale del ministero della Salute Giovanni Rezza: «Non differisce molto nelle caratteristiche rispetto ad Omicron 1».
In realtà da quanto rivela i genetisti del Tigem che insieme a Cotugno e Istituto Zooprofilattico che effettuano in Campania i sequenziamenti si tratta di una una versione di Sars-Cov-2 che rappresenta una ulteriore evoluzione di Omicron da cui differisce per 27 mutazioni di cui 10 sono uniche. Attualmente sono tre le le sottovarianti di Omicron, oltre alla madre B.1.1.529 ci sono la Omicron 1 (BA.1)., Omicron 2 (BA.2) e Omicron 3 (BA.3). Delle tre versioni della Omicron, la BA.1 è la più diffusa. «È di un certo interesse il fatto che Omicron 2 sia causa di più del 50% di infezioni da Sars-CoV-2 in alcuni Paesi Europei tra i quali, in particolare, la Danimarca», ma è stata segnalata anche in Gran Bretagna e Germania e ora in Italia. È inoltre in rapida espansione in Nepal e nelle Filippine. Le mutazioni che le danno vantaggio sono tutte concentrate sulla proteina Spike con cui il virus aggancia le cellule umane. Le prime segnalazioni della BA.2 si sono avute a metà dicembre in India. Alcuni esperti parlano di una «versione ipermutata» del virus Sars-CoV-2 sebbene sia improbabile che la BA.2 generi una nuova ondata ma potrebbe far aumentare di nuovo l’incidenza attualmente in calo in Europa. Il serbatoio di dffusione del virus continua a essere quello dell’età scolastica: solo a Napoli in una settimana alla riapertura dopo la pausa delle feste natalizie i casi segnalati sono passati da 145 a 1.365.