La variante Omicron corre e presto surclasserà definitivamente Delta anche in Italia. «L’incidenza di Covid crescerà ancora. Io credo che nel prossimo futuro arriveremo anche a 150mila casi al giorno o più, con un picco che ci aspettiamo probabilmente a metà gennaio». Prospetta il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano, che guardando al futuro rilancia la sua metafora: «Dobbiamo considerare che questa pandemia andrà avanti come le onde provocate da un sasso in uno stagno – ribadisce all’Adnkronos Salute – Ogni volta che si concentreranno situazioni favorevoli al virus, avremo ulteriori ondate». Per questo «penso che ci sarà la necessità di una vaccinazione periodica – conferma – presumibilmente con una strategia simile a quella che utilizziamo contro l’influenza». A tendere, dunque, una profilassi annuale e mirata alle categorie più a rischio. Ma nel frattempo, dopo la terza, faremo anche una quarta dose? «Vedremo – risponde il medico – ma andrà fatta a questo punto con vaccini aggiornati» a Omicron, «considerando i 100 giorni necessari per l’adattamento» dei prodotti a mRna. «Occorre un lockdown di due o tre settimane per i soggetti non vaccinati». Ha spiegato lo stesso Pregliasco ieri in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno. Questa misura si potrebbe attuare «attraverso l’allargamento dell’obbligo del super Green pass, facendo salve solo le attività essenziali». Per il docente di Igiene generale e applicata dell’Università degli Studi di Milano il certificato rafforzato andrebbe richiesto anche nei luoghi di lavoro, «anche se per un lasso di tempo limitato. Per avere un impatto significativo sulla circolazione del virus basterebbero due o tre settimane». Occorre poi spingere sulle vaccinazioni. «La somministrazione della dose booster fornisce sufficienti garanzie rispetto al rischio di malattia grave – rivela Pregliasco -. E riduce anche le possibilità di contagio dalla variante Omicron. Quindi è giusto effettuare il richiamo».