AQUARA – “Uno dei beni confiscati alla camorra nel Salernitano sarà rilevato dalla Banca di Credito Cooperativo di Aquara al fine di permetterne la fruizione ai cittadini”. Lo ha reso noto Antonio Marino, direttore generale dell’istituto di credito cilentano, nel corso del convegno sul tema ‘Legalita’ per cresceré svoltosi presso l’oratorio della chiesa di San Nicola di Aquara (Salerno). “Adotteremo uno di quei beni confiscati a Capaccio, a Santa Maria di Castellabate e ad Ogliara, frazione di Salerno”, ha precisato Marino prendendo la parola nel corso del convegno

. La BCC di Aquara ha così risposto positivamente alla richiesta di aiuto avanzata dalla rappresentante dell’associazione Libera, Anna Garofalo, intervenuta anch’ella all’incontro cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Tribunale di Vallo della Lucania, Elisabetta Garzo, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Fabrizio Parrulli, il presidente della commissione regionale di inchiesta anticamorra, Gianfranco Valiante, e Giovanni Veneri, direttore dell’Ance Salerno. Nel corso dell’incontro è emerso un altro dato preoccupante: le imprese edili sono sempre più a rischio infiltrazioni malavitose a causa della grave crisi economico-finanziaria in cui esse versano. Basti pensare che nel Salernitano, nei primi tre mesi del 2012, si sono registrati ben 12 fallimenti di imprese edili. 2,2 milioni di euro, invece, è la somma non incassata da alcune imprese da parte degli enti pubblici. “Dati che dimostrano – ha sottolineato Giovanni Veneri, direttore dell’Ance Salerno – il fatto che oramai le imprese falliscono più per crediti che per debiti”.

 

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