E’ cominciata ad Avellino l’udienza preliminare sul caso Isochimica, l’azienda di Elio Graziano che dal 1983 al 1988, a Borgo Ferrovia di Avellino, liberava dall’amianto le carrozze ferroviarie per conto delle Ferrovie dello Stato. La Procura di Avellino ha chiesto il rinvio a giudizio per 29 persone accusate, a vario titolo, di omicidio plurimo colposo, disastro doloso e disastro ambientale, lesioni, falso in atto pubblico e omissione in atti di ufficio, su cui dovrà decidere il Gup, Fabrizio Ciccone. Sono 237 le parti offese che chiederanno di costituirsi parte civile nei confronti di Elio Graziano, dirigenti e funzionari delle Ferrovie dello Stato e della locale Asl ma anche rispetto agli amministratori comunali che nel 2005, sindaco Giuseppe Galasso, non avviarono la bonifica del sito che si trova a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria di Avellino. Nel corso degli anni, 20 ex operai sono deceduti per patologie collegate alla esposizione all’amianto, e 237 risultano contaminati ma secondo l’inchiesta, coordinata dal Procuratore capo, Rosario Cantelmo e dai pm, Roberto Patscot e Elia Taddeo, le attività dell’Isochimica, avrebbero causato “un numero imprecisato di decessi e malattie tra gli abitanti e residenti di Borgo Ferrovia”. Su decisione del presidente del Tribunale di Avellino, Michele Rescigno, l’udienza si svolge nell’aula del centro sociale “Samantha della Porta” di Avellino, in considerazione dell’alto numero di parti civili, avvocati e periti.

 

 

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