Una condanna a due anni e sei mesi, seimila euro di multa ed un risarcimento al consorzio da 15mila euro. E’ la sentenza del tribunale di Avellino contro tre commercianti della zona accusati di vendere prosciutto di Parma contraffatto. Ne da’ notizia il Consorzio.

L’irregolarita’ e’ stata smascherata, nel novembre 2005, da un controllo congiunto degli ispettori del consorzio e della guardia di finanza, quando scoprirono una cinquantina di ‘prosciutti falsi’, con il contrassegno della corona ducale contraffatta, e denunciarono i tre commercianti. La sentenza, emessa dalla sezione di Cervinara del tribunale di Avellino, ha riconosciuto i capi di imputazione di tentata frode in commercio, con l’aggravante che riguarda i prodotti a denominazione di origine, ricettazione e commercio di prodotti con segni falsi. ”La sentenza della magistratura e’ stata pesante – ha detto Federico Desimoni, vice direttore e responsabile dell’ufficio affari legali e vigilanza del Consorzio – ma riteniamo doverosa nei nostri confronti e in quelli del consumatore. Soltanto cosi’ riusciremo a salvaguardare la qualita’ e l’eccellenza del settore agroalimentare italiano, un patrimonio importantissimo che va protetto e tutelato adeguatamente”.

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