AVELLINO – Guadagnavano poco meno di due ore all’ora. Operatori telefonici di un call center di Grottaminarda (Avellino) legati all’azienda da un rapporto lavorativo ‘a progetto’ che poi si è scoperto essere a tutti gli effetti subordinato. Ben 301 le posizioni lavorative irregolari, scoperte dalla Guardia di Finanza, che hanno consentito alla società di risparmiare migliaia di euro di contributi previdenziali ed assistenziali. Tutto questo avveniva in un call center, oggi non più operativo, che aveva assunto 90 giovani lavoratori avvicendatisi nel tempo con elevati tassi di turn over.

I lavoratori percepivano la somma di 120 euro mensili (per 20 ore settimanali), anziché i 653 euro previsti dal contratto nazionale di categoria dello specifico comparto. Dagli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle è emerso che la società assumeva il personale con contratti “a progetto” rivelatisi simulati, al fine di conseguire ingenti risparmi contributivi e retributivi. I lavoratori assunti, soprattutto addetti come operatori telefonici alla promozione e vendita di prodotti di noti “brand” della telefonia fissa e mobile, non svolgevano prestazioni di lavoro “genuinamente autonome”, finalizzate al conseguimento di specifici risultati di progetto (come prevede la normativa di settore), ma erano lavoratori dipendenti a tutti gli effetti. C’erano giovani alla prima esperienza lavorativa, tra i lavoratori del call center, ma anche disoccupati alla ricerca di lavoro, giovani diplomati, laureati. Al termine delle attività ispettive, i finanzieri della Tenenza di Ariano Irpino, hanno individuato 90 lavoratori irregolarmente assunti e ben 211 posizioni lavorative irregolari. La società, inoltre, è risultata essere “evasore totale” per non aver dichiarato al fisco oltre 114.000 euro di ricavi, e altrettanti di Irap. All’azienda sono state comminate sanzioni amministrative per complessivi 213.500 euro.

 

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