AVELLINO – Dovrà essere verificata la sicurezza delle barriere protettive sulla carreggiata opposta a quella del viadotto Acqualonga dell’ A16 Napoli-Canosa, dove la sera del 28 luglio scorso precipitò il bus provocando la morte di 39 persone. Questo il nuovo quesito che la Procura di Avellino – dopo aver formalizzato il sequestro di un ulteriore tratto autostradale del viadotto – ha posto ai consulenti di ufficio, Alessandro Lima, Andrea Demozzi e Lorenzo Caramma. La perizia è stata conferita oggi.

Negli uffici della Procura, al secondo piano del Palazzo di Giustizia di Avellino, il Pm, Armando Del Bene che conduce l’inchiesta insieme al Procuratore capo Rosario Cantelmo, ha convocato le parti offese ed i difensori degli indagati. Come per l’incidente probatorio conclusosi venerdì scorso, anche la nuova perizia prevede infatti accertamenti unici e irripetibili. Per evitare eccessivi disagi alla circolazione, la perizia verrà effettuata a partire dalla serata di oggi. Per consentire gli accertamenti sul viadotto, l’autostrada verrà chiusa sia in direzione Napoli che in direzione Bari dalle 20 di oggi alle 6 di domani. Salvo proroghe, anche per la nuova perizia i consulenti avranno 90 giorni di tempo. Nessun commento ufficiali da parte della società Autostrade dopo l’iscrizione nel registro degli indagati, avvenuta ieri, di altri tre suoi dipendenti: Nicola Spadavecchia e Paolo Berti, entrambi ex direttori di Tronco e Michele Maietta, attuale coordinatore del Centro Servizi di Cassino, nei cui confronti gli inquirenti ipotizzano il reato di omissione di atti di ufficio. Indagati per omicidio colposo plurimo e disastro colposo sono invece Michele Renzi, responsabile di Tronco della A16; Antonio Sorrentino, responsabile della manutenzione del tratto dove si è verificata la sciagura e Gennaro Lametta, titolare della Agenzia di viaggi, proprietaria del pullman.

 

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