Usura aggravata dal tentativo di estorsione. Con questa accusa si sono aperte le porte del carcere per tre affiliati al clan camorristico Cava di Quindici (Avellino). Si tratta di Augusto Angieri, Giuseppe Ferraro e Carmelo Felice Sparano. Un altro indagato, Michelangelo Angieri, detto ”Zi’ Michele”, per motivi di eta’ ha ottenuto gli arresti domiciliari.

Secondo l’inchiesta della DDA di Napoli, coordinata da Rosario Cantelmo e Francesco Soviero, i quattro avrebbero organizzato un fiorente giro di usura, che resta l’attivita’ prevalente del clan che da decenni si contende il controllo delle attivita’ illecite nel Vallo di Lauro con il clan Graziano, nel quale sono finiti centinaia di commercianti e piccoli imprenditori. Due dei quali hanno pero’ trovato il coraggio di denunciarli, dopo essere stati minacciati anche nelle rispettive abitazioni: il tasso di interesse dei prestiti, fino ad un massimo di quindici mila euro, arrivava anche al 120 per cento del capitale. I pm della Dda chiesto al gip del Tribunale di Napoli anche l’arresto, non convalidato, per una donna del clan che avrebbe partecipato attivamente alle azioni di minaccia nei confronti dei debitori. Le indagini restano comunque aperte e non si escludono ulteriori sviluppi con il coinvolgimento di altri indagati.

 

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