C’é anche un neoeletto alla Camera, Angelo Antonio D’Agostino (Scelta Civica con Monti), tra i nove imprenditori raggiunti dalla misura dell’interdizione temporanea dall’esercizio di impresa nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma su un giro di false attestazioni rilasciate ad alcune imprese, prive di tutti i requisiti di legge, per prendere parte a gare pubbliche d’appalti. Gli accertamenti sono culminati il 18 aprile scorso nell’emissione di nove ordinanze di custodia, sei in carcere e tre ai domiciliari, nei confronti di responsabili e di soggetti riconducibili alla Axsoa, società che esercita la funzione di certificazione dei requisiti delle imprese intenzionate a partecipare alle gare pubbliche di appalto.
Quasi sempre l’ acquisizione di rami d’azienda fittizi rappresentava per le imprese non titolari di tutti i requisiti richiesti costituiva l’espediente per superare lo scoglio. Per nove imprenditori, e tra questi D’Agostino, titolare della ‘D’Agostino Angelo Antonio Costruzionì, è scattata l’interdizione temporanea.
Il neo deputato, 51 anni, tra i maggiori imprenditori edili della Campania, è accusato di aver versato 150 mila euro per l’acquisto di un ramo d’azienda dalla “FP Srl”. Il gip Simonetta D’Alessandro, nell’emettere la misura interdittiva per D’Agostino ha trasmesso alla Camera la relativa autorizzazione a procedere. Ma la pratica non può ancora essere esaminata poiché le commissioni camerali non sono ancora costituite.