AVELLINO. Nella notte appena trascorsa, i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Avellino hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino 3 giovani – 1 italiano e 2 ucraini – responsabili di aver dato vita a una rissa, per futili motivi e in evidente stato di ubriachezza molesta, condotta con calci e pugni proprio davanti al bar Macoka Café, all’angolo tra via Due Principati e via papa Paolo Carafa.
I denunciati si identificano in: un ragazzo italiano classe 1990, residente a Mercogliano, già pregiudicato per reati specifici in quanto tratto in arresto dagli stessi carabinieri solo un mese fa’ per la furibonda rissa avvenuta in via De Conciliis, dinanzi ai locali della movida notturna avellinese, un ragazzo ucraino classe 1989, senza una fissa dimora in Italia ma ora gravitante nell’hinterland avellinese; un secondo ragazzo ucraino classe 1986, anch’egli senza una fissa dimora in Italia, ma attualmente gravitante nell’hinterland avellinese.
A intervenire sul posto, intorno alle ore 00:45, è stata la gazzella della Compagnia di Avellino, impiegate nel servizio notturno, proprio a seguito di una richiesta d’intervento pervenuta al 112, che segnalava all’operatore di centrale una rissa o aggressione in atto dinanzi al citato bar. Giunti sul luogo indicati, i militari dell’Arma dei Carabinieri hanno avuto l’immediata e visiva conferma che, effettivamente, v’era in atto una violenta rissa tra 3 giovani. Buttatisi immediatamente in mezzo ai contendenti, i carabinieri sono riusciti, a fatica, a bloccare i 3 partecipanti, i quali si presentavano esagitati e in evidente stato di ubriachezza, ma per fortuna senza vistose o sanguinanti ferite.
Portati in caserma, i militari della Radiomobile di Avellino hanno subito cercato di far luce su ciò che era avvenuto, capendo che la rissa era nata all’esterno del locale, per futili motivi che i giovani contendenti non sono nemmeno riusciti a ricordare e riferire, tanto era il loro stato di ubriachezza. È probabile che il tutto si nato da una parola fuori posto o percepita male, nell’ambito di un discorso tra i 3 giovani.
Vista la lievità delle ferite riportate, tutte consistenti in piccoli ematomi ed escoriazioni, nessuno dei 3 giovani coinvolti ha inteso ricorrere alle cure mediche, né del Pronto Soccorso del Moscati, né del 118.