SOLOFRA   – A metà del mese di dicembre dello scorso anno, i carabinieri della Stazione di Solofra avevano tratto in arresto un ragazzo del luogo, che da pochissimo aveva compiuto i 18 anni, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale per i minorenni di Napoli, al termine di una complessa attività d’indagine, condotta anche con intercettazioni telefoniche e servizi di appiattamento e pedinamento.

L’indagine, durata svariati mesi, portò ad accertare una vera e propria attività di spaccio di droga, condotta da un ragazzo 17enne (che, nel corso delle investigazioni, compì la maggiore età), che vendeva hashish e marijuana anche tra i banchi di scuola. Invero, la cessione dello stupefacente veniva concordata di volta in volta, mettendosi d’accordo su luoghi di consegna sempre diversi, in modo da rendere difficoltosi gli eventuali servizi delle forze dell’ordine. Nonostante la giovane età, quindi, il ragazzo era assolutamente spigliato e metteva in atto ogni stratagemma per non farsi vedere o pedinare dai carabinieri, e anche al telefono usava sempre locuzioni verbali degne degli spacciatori più esperti.

Nel corso di quell’indagine, si accertò di come il giovanissimo pusher non si limitasse alla sola commercializzazione dello stupefacente, dedicandosi anche al confezionamento delle singole dosi, presso la sua abitazione e in compagnia di altri 2 giovani, che al termine di quell’indagine furono chiaramente denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli per il reato di concorso nello spaccio. Si ricorderà inoltre come, dall’attività d’indagine condotta dai carabinieri di Solofra, emerse all’epoca un quadro veramente preoccupante: oltre alle citate misure penali nei confronti dei 3 minorenni, furono segnalati in via amministrativa al Prefetto di Avellino, quali assuntori abituali di sostanze stupefacenti, altri 13 ragazzi (nati tra il 1995 ed il 1990 e tutti studenti di scuola superiore) ed emerse chiaramente il caso di quella ragazzina, giovanissima acquirente di droga che, tanta era la voglia di entrare nel giro dello spaccio per fare soldi facili, che in modo assolutamente esplicito si diceva disposta a concedersi sessualmente al pusher principale.

Proprio nell’alveo di tale attività d’indagine e sulla scorta del fatto che le investigazioni furono condotte sia nel momento in cui il giovane pusher aveva 17 anni, sia nel periodo in cui aveva ormai compiuto la maggiore età, si ebbe una duplicazione di competenze: per la prima parte dell’indagine era competente la Procura dei Minori di Napoli, per la seconda la Procura presso il Tribunale Ordinario di Avellino. Orbene, visto che a dicembre scorso erano giunte le sole misure cautelari irrogate dal Tribunale per i Minorenni, nella giornata di oggi, i carabinieri di Solofra hanno invece dato corso a quelle emesse dal Tribunale di Avellino.

Infatti, il Giudice per le Indagini Preliminari di Avellino, dott. Giuseppe Riccardi, ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti tanto del famoso pusher solofrano (per l’attività delinquenziale commessa dal compimento del 18° anno di età in poi), quanto di un ragazzo maggiorenne – sempre di Solofra – che con quello aveva concorso nell’attività di spaccio. Le condotte contestate, sulla scorta dei servizi investigativi condotti dai Carabinieri di Solofra, sono quelle di spaccio di marijuana e hashish, commesse a Solofra in un periodo che va da giugno ad agosto 2011, ai danni di altri ragazzi, anche minorenni e tra cui anche la succitata ragazzina che voleva entrare nel giro dello spaccio.

Per il pusher, il GIP di Avellino ha disposto gli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Solofra, mentre per l’altro ragazzo è stata irrogata la misura cautelare penale del divieto di dimora nel comune di Solofra. Entrambe le misure sono state eseguite dai militari della Benemerita solofrana nella prima mattinata.

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