BAIANO – Ha portato lucidamente a compimento la vendetta che da decenni covava, Santolo Sorriento, un 70enne che nella serata di ieri, a Baiano, in provincia di Avellino, ha ucciso a coltellate Benito Fusco Petillo, anch’egli settantenne, “colpevole” di non aver onorato un presunto debito risalente a molti anni fa.

Sorriento è stato trasferito nel carcere di Avellino, in una cella singola, guardato a vista dagli agenti di polizia penitenziaria subito dopo il fermo dei carabinieri della compagnia di Baiano che lo hanno bloccato ad Avella, a pochi chilometri dal luogo dell’omicidio. L’uomo è stato individuato grazie anche alle foto scattate con il telefonino da alcuni passanti che avevano assistito inorriditi alla mortale aggressione.

Da quel momento il piccolo imprenditore si è chiuso in totale silenzio in attesa dell’interrogatorio di garanzia. E’ stato un vero e proprio agguato, secondo gli investigatori: la vittima, che si era recata presso uno sportello bancomat per prelevare del contante, é stata seguita in auto da Sorriento. Ha atteso che Petillo entrasse nel locale e gli desse le spalle; quindi, impugnando un coltello, lo ha aggredito colpendolo con quattro fendenti, tre dei quali vibrati con inaudita violenza all’addome. I motivi alla base dell’efferato omicidio risalgono ad alcuni decenni fa quando Petillo, muratore, sposato senza figli, affidò a Sorriento la ricostruzione della sua abitazione danneggiata dal terremoto del 1980. Alla fine dei lavori, i conti però non tornarono: Sorriento pretendeva il pagamento di lavori extra per circa trentamila euro che Petillo non ha inteso mai riconoscergli. La lite era anche arrivata in Tribunale con il riconoscimento a Sorriento di una parte della somma richiesta ma questo, evidentemente, non era bastato a chiudere il contenzioso.

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