Dopo Santa Maria Capua Vetere torna a bruciare anche lo Stir di Casalduni. Il nuovo allarme è scattato verso l’una della scorsa notte, quando le fiamme sono divampate in uno dei capannoni dell’impianto di trattamento dei rifiuti. Anche in questo caso è non è il primo episodio: un incendio scoppiò nello stesso capannone ad agosto, che aveva pesantemente danneggiato la struttura. Fino a stamattina i vigili del fuoco erano ancora impegnati per avere ragione del fuoco. Sul posto anche i carabinieri, che hanno immediatamente avviato le indagini del caso.
“Verso le 00.40 sono stato avvisato dal mio vice della presenza di una colonna di fumo sullo Stir. Dopo cinque minuti eravamo sul posto ed abbiamo allertato vigili del fuoco e carabinieri. Il capannone interessato è quello del post stabilizzazione, custodisce materiale tritovagliato che doveva andare al termovalorizzatore di Acerra”. Queste le parole del sindaco di Casalduni e presidente dell’Ato rifiuti sannita, Pasquale Iacovella, che aggiunge: “È una parte più piccola dell’impianto con circa 200 tonnellate di rifiuti. Fortunatamente abbiamo dato l’allarme subito, verso le 4 l’incendio era domato, permettendo ai vigili del fuoco di iniziare a smassare i rifiuti per tenere bassa la temperature ed evitare una nuova combustione”. Un episodio “difficile da accettare – conclude – in un impianto in cui è presente una guardia armata che dovrà riferire cosa effettivamente sia successo”.
Sul caso è intervenuto con una nota anche il presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria: “Sono stato contattato telefonicamente poco dopo l’una del mattino ed informato delle fiamme che hanno avvolto una notevole quantità di rifiuti tritovagliati all’interno di un capannone dello Stir. All’una e trenta ero sul posto e, purtroppo, mi sono trovato al cospetto di una scena sconfortante: le fiamme gettavano una luce sinistra su tutte le attività poste in essere e su quelle programmate per la ripresa produttiva dell’impianto. Infatti, il fuoco ha interessato la stessa struttura già colpita pochi mesi or sono: dunque, registro con amarezza il fatto che quando si tenta di dare corso al programma di riavvio delle attività dell’impianto dopo il disastro dell’agosto 2018 si verifica sempre qualcosa di grave che lo impedisce o almeno lo ritarda. D’altra parte continua il presidente Di Maria – le cronache di tutto il Paese sono piene di eventi analoghi e, peraltro, solo pochi giorni fa altre fiamme hanno interessato un impianto Stir del casertano: è un problema dunque che riguarda tutto il popolo italiano e non solo quello sannita. E’ forte, comunque, la mia preoccupazione anche per il livello di sicurezza dell’intera struttura perché questo incide molto sulla capacità e i livelli gestionali e, ovviamente, anche per l’incolumità degli addetti della Samte che vi svolgono il proprio lavoro. Ho chiesto alla struttura tecnica della Azienda partecipata una relazione sull’accaduto, che comunque è una conseguenza sia del dramma dell’agosto 2018 sia della pregressa gestione. Intendo dunque rappresentare le mie preoccupazioni, i miei dubbi e le mie perplessità alle Autorità di Governo competenti, segnalando il rilievo strategico della struttura: credo che, per senso di responsabilità, sia necessario il pieno coinvolgimento di tutti i Soggetti e di tutta la filiera istituzionale. Per il momento manifesto la mia solidarietà ai Sindaco e ai cittadini di Casalduni e di Fragneto Monforte – conclude la nota- mentre ringrazio i Vigili del Fuoco per il loro puntuale e professionale intervento”.