Paura all’ospedale «Rummo» per la presenza di alcuni pregiudicati in visita ad un loro congiunto. È accaduto infatti che una donna ha notato che uno dei visitatori era in possesso di una pistola. La donna ha informato di questa inconsueta presenza in un luogo di cura il posto di polizia e da qui la segnalazione in pochi minuti è giunta alla centrale operativa della Questura. Sul posto sono giunti agenti della Volante e della Squadra Mobile ipotizzando che potesse verificarsi qualcosa di grave, tenuto conto che in altre località proprio di recente, persone che erano degenti, ma con provvedimenti giudiziari in corso, hanno causato situazioni di pericolo per pazienti e per chi era preposto alla loro custodia. Alla fine l’accorrere degli agenti della polizia ha generato solo un allarme che poi dopo poco è rientrato e nella tarda serata la vicenda si è conclusa, per il momento, senza alcun strascico giudiziario.Una volta che ieri pomeriggio la polizia è giunta preso l’ospedale «Rummo» erano subito partite le indagini. Immediatamente si era appurato che da alcuni giorni uno dei componenti la famiglia Sparandeo, che annovera alcuni elementi noti alle forze dell’ordine per i loro procedenti penali, era ricoverato preso la struttura ospedaliera del «Rummo». Essendo l’uomo degente agli arresti domiciliari, la sua presenza in ospedale da qualche giorno non era passata inosservata, e da qui evidentemente era scaturito anche un certo allarme tra gli altri degenti ed i rispettivi familiari che li assistono. E in questo clima di apprensione, probabilmente, qualcuno ieri poco dopo le 14 ha ritenuto di lanciare l’allarme. Gli agenti della Volante e della Squadra Mobile giunti sul posto con più uomini e con il loro dirigente il vice questore Alessandro Salzano, tenuto conto della segnalazione telefonica che avevano ricevuto, hanno immediatamente bloccato i congiunti in visita al ricoverato.In particolare la loro attenzione si è soffermata su A.S. di 33 anni che ha la misura della sorveglianza speciale e che secondo la telefonata fatta da una donna aveva con se una pistola. Ma alla vista degli agenti un altro suo familiare ha preferito allontanarsi. A.S. è stato invece bloccato e condotto in Questura e sono stati effettuati ulteriori accertamenti che sono andati avanti per più ore. Non è stata trovata alcuna traccia della pistola che la donna aveva indicato nella sua concitata telefonata alle forze dell’ordine. In Questura è anche intervenuto l’avvocato Antonio Leone che ha ribadito che il suo assistito, pur essendo destinatario di un misura di sicurezza, poteva recarsi liberamente in visita al suo familiare degente. Non essendovi alcuna traccia della pistola pertanto A.S. è stato rilasciato.

 

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