BENEVENTO – Ancora una nuova operazione antiprostituzione portata a termine dai Carabinieri intorno alle ore 23,00 di ieri 17 ottobre nel corso degli specifici servizi predisposti dal locale Comando Provinciale dell’Arma e che ha portato alla scoperta di una nuova casa d’appuntamento in città.

Questa volta sotto la lente dei militari è finita la zona periferica del rione “San Vito”, dove una pattuglia di Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, nel transitare per la zona durante il normale servizio di pattugliamento, ha notato un forte andirivieni di automobili concentrarsi nei pressi di una sola abitazione.

 

Insospettiti dalla circostanza, i militari hanno avvisato la Centrale Operativa del Comando Provinciale dell’Arma che ha subito inviato in zona una pattuglia di Carabinieri in borghese per meglio approfondire, in maniera discreta, quanto notato.

I militari dopo avere effettuato delle verifiche ed avere assodato che poteva trattarsi di una ennesima casa d’appuntamento, anche questa volta si sono finti clienti accedendo all’interno della casa.

Una volta all’interno, i Carabinieri hanno trovato due giovani ed avvenenti ragazze abbigliate molto succintamente ed in modo da non lasciare nulla all’immaginazione.

Inoltre i militari hanno avuto anche modo di rinvenire nelle varie stanze dell’appartamento, alcuni oggetti di natura erotica utilizzati per rendere gli incontri amorosi ancora più piccanti.

Accompagnate successivamente le due ragazze in Caserma, i Carabinieri hanno eseguito i consueti accertamenti idonei a stabilire l’identità e la provenienza delle donne, una 19enne ed una 27enne, entrambe provenienti dalla Repubblica Dominicana e munite di regolari documenti di riconoscimento.

I militari hanno anche accertato che le due ragazze, mediante false inserzioni su siti web di annunci inerenti l’effettuazione di massaggi rilassanti e fisioterapici,  si erano procurate una folta e selezionata clientela di quasi tutte le età.  Gli appuntamenti amorosi venivano concordati prevalentemente per telefono; infatti, al momento in cui i Carabinieri hanno fatto accesso all’interno della casa, molte erano le chiamate che pervenivano in continuazione sui cellulari delle due ragazze. Inoltre è stato anche accertato che il “prezzario” stabilito dalle lucciole era variabile: un minimo di 80,00 € fino ad un massimo di 150,00 € in rapporto al tempo che il cliente voleva trascorrere in loro compagnia ed in relazione alle prestazioni richieste.

Anche qui è stato stimato che il giro d’affari delle due “professioniste” si aggirava di avere un guadagno netto medio di € 500,00 giornaliero pari ad € 15.000,00 mensili esentasse.

A conclusione della vicenda, i Carabinieri, atteso che ambedue le donne non hanno comprovato ragionevoli motivi, all’infuori di quelli per cui sono state fermate, che potessero giustificare validamente la loro permanenza nel capoluogo, hanno avviato le procedure  per l’irrogazione del foglio di via obbligatorio che le impedirà il ritorno in città per un periodo di tempo fissato nel massimo a tre anni

Con quest’ultima operazione risultano ben nove le case d’appuntamento censite dai Carabinieri dall’inizio dell’anno nel solo ambito del capoluogo in aggiunta alle tre di recente scovate in Telese Terme (BN) dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita (BN).

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui