Una crociera in grande stile per un boss della camorra che, invece, doveva essere ristretto ai domiciliari: sette giorni da dio su una nave in giro per il Mediterraneo, con tappe a Palermo, Malta, Barcellona, Marsiglia e Genova, con andata e ritorno al porto di Civitavecchia. Non si è perso nulla il 54enne di origini napoletane, affiliato ai clan della mala dediti alle estorsioni, furti, rapine, con precedenti anche per traffico di droga e associazione mafiosa. Un curriculum criminale di tutto rispetto grazie al quale si era “guadagnato” una condanna complessiva a ben trent’anni di reclusione con fine pena fissato al 2034. Solo a poche ore dal rientro a casa, è stato finalmente sorpreso e bloccato dagli agenti della Polizia Ferroviaria che lo hanno fermato per un normale controllo alla stazione di Civitavecchia. Grande lo stupore quando i poliziotti si sono resi conto di avere davanti non un viaggiatore qualunque ma una persona da sorvegliare e la cui incolumità era da garantire, così come ritenuto dalle procure di mezza Italia. Quella di Roma tempo fa lo aveva assegnato al regime dei domiciliari nella città di Foligno, in Umbria. Era qui che doveva rimanere anche a Natale e Santo Stefano. Invece lui, con tutta probabilità, aveva già preso un treno per la città portuale a nord della Capitale e qui il 21 dicembre si era imbarcato sulla nave da crociera per un tour nel Mediterraneo. Una “avventura” in barba persino allo spettro del Covid e al timore di contagiarsi. Sette giorni tra pranzi e cene di gala, la tombolata di Natale, i brindisi tra le mura fortificate de La Valletta, chissà se da solo o in compagnia. Chi era con lui, cosa ha fatto e chi ha visto durante il viaggio e le sue fermate, è ancora tutto da appurare.
Il personale della Sottosezione Polfer di Civitavecchia lo ha sorpreso martedì mattina nel corso dei consueti servizi di controllo del territorio, intensificati proprio in occasione delle festività natalizie. Contattata la Polizia di Frontiera, gli agenti hanno verificato che l’uomo era sceso da una nave, come riportato nella lista dei passeggeri. A quel punto non hanno potuto fare altro che procedere all’arresto del 54enne per il reato di evasione. Quando è stato fermato, il boss era particolarmente nervoso, si è mostrato agitato e a impressionare i poliziotti era stata la grossa valigia che spingeva a fatica. Lo sviluppo dei controlli ha, quindi, evidenziato che l’uomo era gravato della misura alternativa alla carcerazione della detenzione domiciliare, con prescrizione di non allontanarsi senza autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, un provvedimento emesso il 2016 dal Tribunale di Sorveglianza di Roma. La sua residenza nella provincia di Perugia è solo una delle varie che ha cambiato negli anni. Adesso bisognerà capire come mai nessuno si sia accorto del suo allontanamento, ci saranno verifiche interne. Per il 54enne dopo la convalida dell’arresto, è stata confermata la misura degli arresti domiciliari, questa volta con braccialetto elettronico.