LUSCIANO – “Ho chiesto il voto ad Antonio Diana in occasione delle Provinciali 2010”. Il vice sindaco di Lusciano Augusto Abategiovanni rivela il contesto dell’intercettazione telefonica in cui compare il suo nome. Un’intercettazione che si riferirebbe ad un periodo in cui il nome di Diana non era mai stato accostato a quello di Nicola Panaro dell’omonimo clan.

 

“Effettivamente il sottoscritto è stato candidato nel Collegio Provinciale Lusciano-Parete nell’anno 2010.  In quanto candidato ho contattato molti amici e conoscenti. Essendo il Diana e tutta la sua famiglia miei pazienti da ben 24 anni e sapendo che un proprio figlio (Cipriano) aveva sposato una ragazza di Parete ed abitava in Parete, al pari di tutti i candidati, ho chiesto un consenso elettorale sulla mia persona. Dal momento che il mio interlocutore diceva che gìà si stava adoperando presso il figlio (e ritenendo questo non veritiero in quanto non aveva alcun volantino o fac-simile elettorale da poter mostrare al suo consuocero con famiglia e conoscenti), il sottoscritto, nel tentativo di responsabilizzarlo, oltre ad invitarlo a frequentare il Comitato elettorale,  gli consigliava di stilare un elenco dei suoi parenti e conoscenti di Parete per poter  presentarsi a loro e chiedere un consenso elettorale. Questo è tutto.

 

Il paradosso di ogni candidato (compreso il sottoscritto) è che prima di chiedere il consenso elettorale o chiamare al telefono un proprio amico, conoscente o addirittura paziente, dovrebbe chiedergli preventivamente il certificato penale. Ciò premesso, visto l’irrilevanza di questa semplice telefonata di contatto elettorale in cui il candidato invita l’elettore ad impegnarsi nell’ambito della propria cerchia familiare e conoscenti, non si riesce a comprendere il senso della pubblicazione di tale semplice telefonata avvenuta prima del mese di Aprile 2010, epoca in cui mai nessuno avrebbe ipotizzato quello che poi gli inquirenti hanno scoperto.

Allora, la considerazione da fare è questa: “ Se eventuali  intercettazioni su chicchessia portano a verità nascoste, sono fiero e contento che ciò sia avvenuto e per il futuro mi auguro che ogni soggetto che si occupa di politica sia sempre messo sotto la lente di ingrandimento sia durante che dopo il mandato elettorale in quanto egli amministra per conto di altri”.

Inutile, naturalmente, ricordare che per tale episodio al sottoscritto non è stata contestata alcuna condotta illecita. Tanto premeva per onore di chiarezza e verità”.

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