La prima sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dalla Dda di Napoli (sostituti procuratori Sandro D’Alessio e Maurizio Giordano) contro la scarcerazione di Pio Del Gaudio, ex sindaco di Caserta. Del Gaudio fu arrestato il 14 luglio scorso, insieme all’ex consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino (scarcerato) e all’ex senatore Udeur Tommaso Barbato (posto ai domiciliari qualche giorno fa) nell’ambito dell’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia su presunti condizionamenti del clan guidato da Michele Zagaria nella concessione degli appalti nel settore idrico da parte della Regione Campania. Per la Dda, Del Gaudio avrebbe intascato una tangente da 30 mila euro da un imprenditore vicino alla cosca, Giuseppe Fontana, prima delle elezioni comunali del 2011 poi vinte, promettendo in cambio appalti. La Suprema Corte ha in pratica confermato la decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, che dieci giorni dopo l’arresto aveva rimesso in libertà Del Gaudio per l’assenza di gravi indizi di colpevolezza. “Secondo il Riesame e i giudici della Cassazione – spiega Dezio Ferraro, legale insieme a Giuseppe Stellato dell’ex primo cittadino – dalle intercettazioni allegate all’ordinanza di custodia in carcere non è emersa alcuna prova dell’esistenza dell’episodio corruttivo. In una conversazione intercettata, l’imprenditore Fontana dice che Del Gaudio gli avrebbe detto prima delle elezioni “stiamo a disposizione”, ma si tratta di una locuzione che secondo i giudici non fornirebbe alcun riscontro dell’accordo corruttivo, così come ipotizzato dalla Procura”. “Ho passato mesi infernali – dice del Gaudio – non auguro a nessuno quello che sto vivendo. E’ inutile commentare perché le sentenze non si commentano, ma questa decisione della Cassazione è chiarissima. Ho fiducia nei giudici” conclude l’ex sindaco.


 

 

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