Un microfono scippato di mano e una catena di vendette. Nell’episodio che ha coinvolto, nei giorni scorsi, il cantante neomolodico Raffaello, finito poi agli arresti domiciliari ma con la possibilità di tenere i suoi concerti, nessuno dei protagonisti ha tollerato lo “sgarro”. Dagli atti, infatti, emerge che il nipote del boss coinvolto nella vicenda in compagnia dei suoi amici stava preparando un regolamento di conti con il cantante ma, fortunatamente, le forze dell’ordine sono intervenute prima che il piano potesse concretizzarsi. Secondo la Procura di Napoli Nord, che conduce le indagini, Raffaello aprì il fuoco contro il nipote di Andrea Autiero e alcuni sui fedelissimi ma ferì un cameriere di un ristorante di Teverola.