MATESE – Proseguirà il progetto di certificazione forestale nell’area del parco regionale del Matese. E’ stata la regione Campania a farsi avanti proponendo all’ente matesino, già titolare di una serie di iniziative nel campo della sperimentazione-informazione

e ricerca nel campo agricolo rurale tra cui il progetto- pilota di certificazione forestale secondo la metodologia altamente accreditata FSC. Si tratta di consolidare ed allargare la base conoscitiva ed operativa in questo settore chiave dell’area protetta tramite una nuova convenzione con un esperto, il dottore forestale Pio Ciliberti. Da considerare che nei mesi scorsi è stato istituito un centro –studi per la valorizzazione delle risorse forestale con sede a Fontegreca. Il precedente di questa iniziativa è da ricondurre “nell’ambito del progetto “Prodotti di pregio e sviluppo dei sistemi locali – Intervento sui temi dell’olivicoltura e gestione forestale” tramite il quale il Parco Regionale del Matese ha ottenuto, nel mese di marzo 2008, la certificazione di gruppo della gestione forestale secondo lo schema del Forest Stewardship Council (FSC). L’iniziativa pilota intrapresa nel 2007, finanziata dall’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive – Se.S.I.R.C.A. della Regione Campania, trova giusto compimento nel rilascio del certificato di “buona gestione forestale” universalmente riconosciuto.Tale iniziativa recepisce le istanze in materia di salvaguardia ambientale provenienti dall’UE ed intende promuovere presso le pubbliche amministrazioni strumenti volontari di gestione delle risorse naturali basati sui principi di sostenibilità riconosciuti ormai a livello mondiale. L’ambito attestato, emesso da SGS-Italia, per la produzione di legname di faggio di qualità e di legna da ardere derivante da latifoglie miste, coinvolge le proprietà forestali assestate di 19 Comuni matesini afferenti l’area protetta e le due Comunità Montane insistenti nel territorio. In totale la superficie silvo-pastorale certificata ammontava a circa 27.700 ha e comprende suggestive faggete, boschi cedui di specie eliofile decidue a cui si associa anche il leccio, piccoli rimboschimenti di conifere e pascoli naturali. Il Parco Regionale del Matese- veniva sottolineato nella scheda redatta dai professionisti- è territorio naturale protetto individuato dalla L. R. Campania n. 33 del 1 settembre 1993. Istituito in via definitiva nell’aprile 2002, si estende per oltre 33.000 ettari lungo le pendici meridionali del Massiccio del Matese, al confine tra la Campania e il Molise, in uno dei più importanti gruppi montuosi dell’Appennino meridionale. Esso comprende 2 Comunità Montane (Matese e Titerno) e 20 Comuni appartenenti alle province di Caserta e Benevento, popolati da circa 50.000 residenti.Particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico, è considerata zona di transizione tra la regione medio-europea e quella mediterranea; ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” comprende due SIC (Matese Casertano, codice sito IT8010013; Pendici meridionali del Monte Mutria, codice sito IT8020009) e due ZPS denominate “Matese”, codice sito IT8010026 e “Le Mortine”, codice sito IT8010030. Il demanio silvo-pastorale del Parco si arricchisce qualitativamente dell’esistenza di circa 6.300 ettari di boschi censiti ad elevato pregio ambientale, definiti “habitat di interesse comunitario” (Faggeti degli Appennini di Taxus ed Ilex, codice habitat 9210; Foreste di Leccio, codice habitat 9340; Castagneti, codice habitat 9260).Nella scenario naturale del Parco la certificazione si inserisce come strumento volontario efficace a promuovere la sostenibilità della gestione forestale, costituendo un valore aggiunto utile allo sviluppo socio-economico del settore, la salvaguardia dell’ambiente ed il mantenimento della considerevole biodiversità del territorio. Una simile esperienza racchiude, peraltro, l’importante caratteristica della trasferibilità, cioè risulterà applicabile in altri contesti forestali della Campania riconducibili alla realtà matesina. Sono diversi i comuni che hanno avuto i fondi per la stesura del nuovo piano di assestamento forestale. Strumento inderogabile per la gestione corretto di questo tipo di risorse natuali. Michele Martuscelli

 

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