Una lite per la spartizione del bottino di un furto in appartamento sarebbe alla base della morte di un agricoltore romeno di 39 anni, Vasile Usturoi, che nella notte tra il 14 ed il 15 dicembre scorso era finito nel fiume Agnena a Mondragone, in provincia di Caserta; il corpo fu poi ritrovato solo una settimana dopo dai sommozzatori dei vigili del fuoco. I carabinieri infatti hanno fermato in mattinata, su ordine del pm di Santa Maria Capua Vetere Domenico Musto, l’amico connazionale di 20 anni, Sabin Petronel Aniculaesei, che passeggiava con il 39enne lungo il canale che costeggia il corso d’acqua.
L’uomo, finito in cella con l’accusa di omicidio preterintenzionale, aveva destato subito i sospetti dei militari in quanto si era allontanato dal luogo del delitto denunciando l’accaduto solo dopo tre ore quando sarebbe stato più opportuno attivare subito i soccorsi; ai carabinieri aveva raccontato di aver passato la serata a bere con il 39enne, con il quale aveva fatto una lunga passeggiata da Mondragone al fiume Agnena. Sulla caduta in acqua il 20enne aveva detto che non riusciva a capire come fosse successo. Le prime crepe del racconto erano emerse dopo l’autopsia che aveva rivelato come il 39enne avesse ferite di arma da taglio che per il medico legale erano precedenti alla caduta. I carabinieri hanno poi scoperto, parlando con testimoni italiani e rumeni, che i due erano spesso intenti a svaligiare abitazioni un po’ isolate tra Mondragone e Castel Volturno e che proprio nella giornata del 14 dicembre erano stati visti litigare per qualcosa da dividere. Elementi riscontrati dagli inquirenti che hanno deciso di effettuare il fermo del 20enne al fine di evitare una sua eventuale fuga.