I Carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di due esponenti del clan dei Casalesi, gruppo La Torre, ritenuti responsabili di otto omicidi commessi tra il 1989 e il 1995.

Si tratta di: Augusto La Torre, 49 anni, capo dell’omonimo clan operante a Mondragone e detenuto presso il carcere di Firenze-Sollicciano, recentemente laureatosi in psicologia e Tiberio Francesco La Torre, di 52 anni, cugino di Augusto e detenuto presso la Casa circondariale di Voghera. Gli omicidi commessi nel periodo della faida scoppiata tra i La Torre e il clan Schiavone sono quello di Roberto Esposito, avvenuto a Mondragone il 18 gennaio 1989, e quelli di Antonio Di Nuzzi, e Giuseppe Tatone, avvenuti sempre a Mondragone il 28 marzo del 1990. E ancora: l’omicidio di Antonio Gallucci, successo a Nocelleto di Carinola, il 22 gennaio 1990 e commesso, stando agli inquirenti, dal boss Augusto La Torre; l’omicidio di Alberto Beneduce e Armando Miraglia, avvenuto a Sessa Aurunca il primo agosto del ’90; l’omicidio di Benito Beneduce dell’11 settembre del 1990 a Baia Domitia e quello di Donato Pagliuca, il 14 agosto ’95, ucciso a Mondragone per mano del capo clan. I delitti erano stati commessi per agevolare le attivita’ del clan camorristico e affermare l’egemonia del controllo del litorale domitio. Le stesse ordinanze erano state notificate anche nei confronti di altri presunti componenti del ‘gruppo di fuoco’ del clan La Torre ed Esposito di Sessa Aurunca, mentre per Augusto e Francesco Tiberio La Torre, estradati il primo nel marzo del 1997 dall’Olanda e il secondo del giugno 2007 dall’Inghilterra per altri reati, c’e’ stata l’estensione dell’estradizione anche per gli otto omicidi.

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